Prende corpo il dissenso nell’intesa tra il Miur e le organizzazioni maggiori sindacali della scuola in materia di reclutamento e abilitazione del personale docente.
Abilitazione Docenti, protesta per esclusione servizio paritarie che si espande a macchia d’olio.
Al centro del malumore nel comparto la mancata considerazione del servizio svolto negli istituti scolastici paritari. Al fine di partecipare al concorso riservato ai docenti con almeno tre anni di servizio previsto dall’intesa del 1° ottobre tra Miur e sindacati rappresentativi e dal decreto legge in CdM di alcuni giorni fa.
Protesta per l’esclusione del servizio nelle paritarie
La necessità di prevedere la valutazione del servizio prestato presso le scuole paritarie è stata sottolineata dall’Anief, sia per il concorso straordinario sia per i corsi abilitanti.
Infatti, il concorso straordinario per il reclutamento e per l’acquisizione dell’abilitazione si riserva al momento si ai docenti precari. Ma solo a quelli che hanno insegnato per tre anni nelle scuole statali (ma non in quelle paritarie): questo è il problema.
Innanzitutto perché così si fa passare il messaggio che l’insegnamento nelle paritarie valga meno che quello nelle statali, cosa altamente “fuori legge” secondo la legge 62/2000, che ha istituito la parità scolastica.
Infatti l’Anief ricorda che per legge, dal 2000, il sistema nazionale pubblico statale comprende la scuola paritaria. Quindi il servizio svolto all’interno di questi istituti non può essere da meno rispetto a quello portato avanti nelle scuole di Stato.
Dal riferimento normativo sopra citato si evince che il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall’articolo 33, comma 2 della Costituzione, è costituito
- dalle scuole statali
- e dalle scuole paritarie private e degli enti locali.