presidiIl Mef ha inviato una lettera a 600 dirigenti scolastici per chiedere la restituzione di somme importanti.

 


La decisione di chiedere ai presidi di restituire le somme è stata presa dal ministero dell’Economia e delle Finanze dopo aver appurato un errato calcolo nelle loro retribuzioni a partire dal 2011. Hanno tempo trenta giorni per decidere se pagare tutto in un’unica soluzione oppure rateizzare. Le prime lettere sono giunte ad alcuni dirigenti scolastici di Padova e di Vicenza.

 

Devono restituire cifre che vanno dai 1.300 ai 7mila euro con punte di 12mila. Vale la pena ricordare che i dirigenti scolastici percepiscono, in media, attorno ai 64mila euro lordi, mentre gli altri dirigenti della P.A. si attestano sui 90mila e il comparto privato oltre 110mila euro.

 

Ora la sezione veneta dell’Associazione nazionale presidi minaccia il ricorso. “A causa di ritardi ed errori delle amministrazioni competenti – incalza Licia Cianfriglia, vicepresidente Anp si sta verificando la situazione critica di alcune regioni, tra cui il Veneto e non solo”.

 

Al centro delle polemiche anche alcune assunzioni di dirigenti scolastici, negli ultimi giorni, in Campania. La Corte dei Conti boccia i decreti con cui l’Ufficio Scolastico Regionale ha conferito l’incarico a 61 dirigenti scolastici della provincia di Salerno ricusando il visto e negato la registrazione di 308 nomine in tutta la Campania.

 

I decreti sono quelli del 28 settembre 2016, che per conferma o mobilità hanno conferito le funzioni dirigenziali. La Corte ne contesta l’efficacia retroattiva all’1 settembre e anche la tardiva trasmissione, avvenuta l’1 dicembre, che ha di fatto impedito il controllo preventivo della magistratura contabile.