protestaI Cobas: la protesta di piazza riprenderà lo stesso giorno in cui la commissione Cultura dovrebbe votare gli emendamenti al ddl 1934. Intanto, i Cobas Piemonte hanno preparato una diffida per gli scrutini convocati di domenica: un atto di rimostranza che i docenti dovrebbero consegnare al dirigente.

 

Dai sindacati continuano a pervenire esternazioni di giubilo per l’iniziativa di protesta contro il ddl ‘La Buona Scuola’. L’ultima, in ordine di tempo, è pervenuta dai Cobas, secondo cui “anche ieri e nelle prime ore di oggi (venerdì 12 giugno ndr) è proseguita l`ondata dei blocchi degli scrutini in Liguria, Sardegna, Marche, Toscana, Umbria, Campania e Veneto, con scioperi che ovunque superano l`80% e in tantissime scuole sono totali, “a scrutinio zero”.

 

Dai Cobas, inoltre, è giunta la notizia che la protesta di piazza continuerà: il prossimo appuntamento è previsto per mercoledì 17 giugno, lo stesso giorno in cui la Commissione cultura dovrebbe votare gli emendamenti al disegno di legge 1934: l’appuntamento, spiega Piero Bernocchi, lo storico portavoce nazionale Cobas, è a due passi dal Parlamento, al Pantheon, in una manifestazione promossa dalle scuole di Roma, con la partecipazione anche di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda.

 

“Questo enorme ed oceanico successo – spiega Bernocchi riferendosi al blocco degli scrutini – rende ancora più affannoso il tentativo di trovare una mediazione truffaldina e del tutto a perdere all’interno del PD, dopo gli schiaffoni elettorali e la batosta della ‘incostituzionalità’ del Ddl votato in Commissione, con il parto di emendamenti che costituirebbero una pezza peggiore del buco. Come ad esempio quello che obbligherebbe i presidi a cambiare sede ogni tre anni, o al massimo ogni sei. Ammissione esplicita della pericolosità dei superpoteri al preside che, lascia capire l`emendamento, una volta resi padroni stabili della propria scuola diverrebbero corruttibili: e dunque come rimedio andrebbero sottoposti a trasferimento coatto, come se qualcuno prima diffondesse i virus di un nuovo ceppo influenzale, e poi si mettesse a venderne il vaccino”.

 

“Insomma – conclude Bernocchi – il PD e il governo non sembrano ancora voler prendere atto che i superpoteri vanno semplicemente cassati, le assunzioni e i licenziamenti, così come i premi e le punizioni ai docenti, sono idee e provvedimenti da cancellare per sempre, in quanto distruttivi della collegialità e dell`autonomia del lavoro docente, oltre che del buon funzionamento di una scuola di qualità”.

 

Intanto, continuano a giungere notizie di scrutini convocati di domenica. Un’eventualità su cui già l’Anief aveva messo le mani avanti (“i presidi dovranno prendersi le loro responsabilità”), ed ora contrastata pure dai Cobas Piemonte, che hanno preparato una diffida per gli eventuali scrutini convocati di domenica: un “atto di rimostranza che i docenti dovrebbero consegnare al dirigente che, comunque, decide di convocarli”: perchè “la convocazione di domenica è assolutamente irregolare, illegittima e fuori norma”.