piano scuola 4.0Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha stilato il Piano scuola 4.0, che prevede un investimento di 5 miliardi di euro: ecco di cosa si tratta.


Piano scuola 4.0: arrivano 5 miliardi di euro per rendere la scuola “più digitale”. È questo l’obiettivo del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che vuole fare della scuola “il centro della trasformazione tecnologica della comunità”.

Il tutto è possibile coi fondi aggiuntivi dell’Unione Europea, tra PNRR e React UE, tra cui i PON e le risorse nazionali.

Il Piano, approvato tramite il decreto n°161 del 14 giugno 2022 del Ministro dell’Istruzione, è previsto dal PNRR, come strumento di sintesi e accompagnamento all’attuazione delle relative linee di investimento.

L’obiettivo è quello di coinvolgere i tre grandi poli della scuola: studenti, famiglie e docenti.

Vediamo quali sono alcune delle misure del Piano scuola digitale del Ministro Bianchi.

Piano scuola 4.0: le principali misure

Il Piano scuola 4.0 consiste in 10 linee di intervento da attuare coi fondi ottenuti e coinvolgendo tutti gli attori che fanno parte della scuola.

Vediamo quali sono le misure principali.

Nuove aule e nuovi laboratori

La maggior parte dei fondi sarà indirizzato alla realizzazione di 100mila nuove aule innovative, per le scuole di primo e secondo grado, seguendo il programma Next generation classrooms.

Per questa misura, saranno a disposizione 2,1 miliardi di euro del PNRR, con l’obiettivo di trasformare le vecchie aule di oggi, in nuove aule dove svolgere una didattica frontale. Anche i laboratori diventeranno luoghi di apprendimento innovativi e connessi.

I fondi saranno così distribuiti:

  • Un miliardo e 296 milioni di euro saranno ripartiti tra le scuole, ogni istituto potrà digitalizzare almeno la metà delle classi attuali, creando nuovi ambienti, secondo la propria didattica;
  • Gli altri 424 milioni di euro sono destinati alla realizzazione di nuovi laboratori (Next generation labs), dove sviluppare nuove competenze digitali, in campi tecnologici avanzati, come l’intelligenza artificiale, la robotica, la comunicazione digitale e la cybersicurezza.

Formazione dei docenti

piano scuola 4.0Altri 800 milioni di euro saranno destinati alla formazione digitale dei docenti. Tra gli obiettivi, c’è quello di creare una rete integrata di poli formativi territoriali, stilando un catalogo con corsi di formazione in tutte le discipline dell’offerta didattica.

Schermi interattivi e rete cablate

455 milioni del fondo saranno destinati alla dotazione di schermi interattivi per le aule scolastiche. Mentre altri 445 milioni aiuteranno le scuole a completare l’attivazione di reti cablate e Wi-Fi nelle scuole.

Altri 600 milioni saranno destinati all’installazione di reti a banda ultra larga negli istituti scolastici.

Apprendimento delle Stem

Una parte dei fondi, equivalente a 99 milioni, sarà destinata agli istituti per creare ambienti di apprendimento, con dispositivi digitali, per le discipline Stem, ovvero le discipline scientifico-tecnologiche (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica).

PagoPA, Spid e Cie

In collaborazione col Ministero della Transizione digitale, 90 milioni saranno destinati per agevolare la migrazione al Cloud degli studenti. Mentre 60 milioni saranno disponibili per l’utilizzo di PagoPA, Spid e CIE.

Piano scuola 4.0: le parole del Ministro dell’Istruzione

Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha detto a riguardo:

“Si tratta di un intervento trasformativo concreto della nostra scuola che stiamo realizzando nell’ambito del PNRR, il più grande di questo tipo mai realizzato, con risorse e tempi certi. Le ricerche educative ci dicono che gli ambienti influiscono sul processo di apprendimento e sulle metodologie della didattica. L’intervento mette al centro le studentesse e gli studenti, utilizzando la tecnologia come risorsa per l’innovazione e alleata dell’apprendimento. In questi mesi abbiamo investito molto sul digitale. Fra risorse PNRR e altri fondi europei si tratta di 4,9 miliardi messi a disposizione per cablare aule, formare docenti, portare la banda ultra larga a scuola, sostenere la digitalizzazione di segreterie e pagamenti legati alle attività scolastiche, innovare gli spazi didattici. Un lavoro che deve andare avanti per garantire una scuola al passo con i tempi a studenti e famiglie”. 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it