pensioni scuolaLo scorso 30 gennaio sono state riaperte le domande per le pensioni del settore scuola 2023: ecco come fare domanda per Quota 103 e Opzione donna.


Pensioni scuola 2023: come comunicato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, con una circolare del 30 gennaio, sono state riaperte le domande per le pensioni nel settore scuola.

Sarà possibile, quindi, fare domanda sia per Quota 103 che per Opzione donna.

Vediamo come fare.

Pensioni scuola 2023: come procedere con le domande

Su Istanze Online si è riaperta la finestra temporale per fare domanda per Quota 103 e Opzione Donna, come comunicato dal Ministero, in una circolare del 30 gennaio.

Ci sarà tempo, fino al 28 febbraio 2023, per poter inviare le domande. Nello stesso giorno, scadranno anche le domande di pensionamento per i dirigenti scolastici, come annunciato nella circolare dell’8 settembre scorso.

Le domande varranno per gli effetti dal 1° settembre. Le istanze disponibili sono per:

  • Personale docente, educativo, IRC e ATA, per Quota 103;
  • Personale docente, educativo, IRC e ATA, per Opzione Donna;
  • Dirigenti scolastici, per Quota 103;
  • Dirigenti scolastici, per Opzione Donna.

La riapertura delle domande riguarderà solo questi due canali, quindi interesserà insegnanti, professori e lavoratori amministrativi, che hanno i requisiti per accedere alla pensione anticipata con Quota 103 o Opzione Donna.

Pensioni scuola 2023: come funzionano Quota 103 e Opzione Donna

Con la Legge di Bilancio 2023, è stata introdotta la modalità Quota 103 per il pensionamento.

Per poter accedere a Quota 103, è necessario avere un’età anagrafica di almeno 62 anni, con un’anzianità contributiva minima di almeno 41 anni. È necessario aver raggiunto i requisiti, entro il 31 dicembre 2023. La pensione sarà liquidata in misura non superiore a cinque volte il trattamento minimo per il 2023, fino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia.

Per quanto riguarda Opzione Donna, invece, le lavoratrici potranno accedervi se, entro il 31 dicembre 2022, hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 60 anni, ridotta di un anno per ogni figlio, per un massimo di due anni e con specifiche condizioni.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it