OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale): la FLC CGIL richiede più coraggio sulle stabilizzazioni del personale precario.
Nel corso dell’assemblea indetta dalla FLC CGIL il 6 settembre 2017 all’OGS di Trieste, si è discusso di:
– situazione dei precari alla luce della Legge Madia e del Piano di Fabbisogno del personale 2017 di OGS
– passaggi di fascia apicali ex art. 53 e passaggi di livello ex art. 54. Breve riepilogo della situazione.
Per quanto riguarda il primo punto, l’assemblea ha riscontrato delle preoccupanti differenze tra quanto la direzione aveva illustrato alle organizzazioni sindacali nel corso delle riunioni periodiche e il PTA (Piano Triennale delle Attività) approvato dal CdA (delibera n. 90 del 12.07.2017).
In particolare, nel Piano del Fabbisogno 2017 (delibera n. 91 del 12.07.2017), oltre alle preannunciate assunzioni da espletarsi mediante scorrimenti di graduatorie di concorsi pubblici nazionali a tempo indeterminato in corso di validità (17 posti), della integrazione da part time a tempo pieno di 1 collaboratore TER e della assunzione per chiamata diretta di un dirigente di prima fascia, sono stati programmati altri due scorrimenti da graduatorie, altre 6 assunzioni da espletarsi mediante concorso e delle quali non era stata data informativa ai sindacati nel corso dei passati incontri.
Ovviamente ci rallegriamo di queste nuove opportunità, ma, considerando che si era invece parlato a lungo delle auspicate procedure di stabilizzazione del personale precario (70 unità), non se ne ravvisa l’urgenza.
Altra fonte di anche maggiore preoccupazione deriva da quanto enunciato nel PTA alle pagine 248-249. A questo proposito l’assemblea apprezza il fatto che nel PTA per gli anni a venire (2108-2019) sia riportato, nelle more dell’art. 20 del D. lgs 75/2017, un piano di stabilizzazione ipotizzato per un numero 40 (+9) di persone. Si rileva però un preoccupante eccesso di prudenza, quando, dopo aver indicato il costo dell’operazione per la stabilizzazione di 40 unità di personale, si invoca la necessità di operare una “politica prudenziale in tema di reclutamento di personale a TI”, per cui la spesa complessiva del personale di ruolo “dovrà essere prioritariamente valutata in relazione all’ammontare del contributo ordinario (FOE)…”.
Di nuovo apprezziamo che venga richiesto un aumento del FOE pari a 2.000.000,00 euro, che sarebbero sufficienti all’assunzione delle 40 unità di personale (e le rimanenti 9? Forse si pensa di recuperarle dal turn over?), ma rileviamo la mancanza di una chiara indicazione della assoluta necessità di stabilizzare il personale precario avente diritto, anche ai fini del “primo ed irrinunciabile criterio” delle “esigenze scientifiche e tecnologiche di OGS” e sicuramente in coerenza con gli indirizzi europei relativi alla riduzione del reiterarsi di rapporti di lavoro a tempo determinato oltre un lasso di tempo ragionevole (tre anni).
Rivendichiamo infatti che tali “reiterazioni” dei rapporti di lavoro a tempo determinato in essere oltre ogni ragionevolezza hanno consentito all’OGS di mantenere in attività personale di alto livello tecnico e scientifico. E rivendichiamo il fatto che la loro attività ha consentito all’ente di confermare il suo ottimo livello scientifico.
E in base a ciò, per le auspicate future procedure di stabilizzazione, indichiamo come unico criterio accettabile quello dell’anzianità di servizio del personale.
Per quanto riguarda il secondo punto, l’assemblea chiede l’immediata apertura delle trattative, per giungere il prima possibile ad un accordo per la messa a concorso degli ulteriori passaggi di livello IV-VIII ex. art. 54 oltre che dei passaggi di fascia apicali ex art. 53.
In conclusione chiediamo all’OGS di avere più coraggio sulle stabilizzazioni, che dovranno riguardare tutti i precari in servizio. Gli strumenti offerti dal D.lgs 218/2016 e la richiesta avanzata al MIUR di incrementare il Fondo ordinario dell’Ente vanno nella giusta direzione, tuttavia permangono riserve circa l’eccessiva prudenza con cui si sta affrontando la materia.
La FLC CGIL ribadisce la propria posizione sostenuta in tutti gli enti, le stabilizzazioni devono riguardare tutti, occorre mobilitarsi perché siano applicati fino in fondo gli strumenti di flessibilità previsti dal D.lgs 168/2016, ai quali vanno aggiunte le risorse necessarie che dovranno trovare copertura finanziaria nella prossima legge di stabilità. All’OGS, così come negli altri Enti, siamo impegnati a sostenere la mobilitazione del personale precario.