Alcuni istituti scolastici hanno apportato diverse novità per la formazione tecnica e professionale: vediamo quali sono.
Sono oltre cento le scuole che hanno chiesto di attivare i nuovi percorsi di riforma dell’istruzione tecnica e professionale, a partire da settembre.
I percorsi avranno una durata di quattro anni.
Secondo il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, c’è stata una risposta eccezionale:
“C’è voglia di crescita di riscatto, di un collegamento sempre più stretto tra mondo del lavoro e mondo della scuola. La cosa che mi è piaciuta molto è che sono state tante le filiere, e filiere anche molto ricche, quindi con molte imprese coinvolte. In alcune realtà è stato fatto un progetto davvero straordinario. Sono stati smentiti coloro che pensavano che la riforma in via sperimentale fosse un fallimento”.
In testa per le maggiori adesioni c’è la regione Lombardia, con 104 classi, per più di 1500 studenti.
Novità formazione tecnica e professionale istituti scolastici: ecco nel dettaglio
I nuovi percorsi professionali prevedranno quattro anni di percorso di studi (quindi, con la riduzione di un anno) e un accesso diretto agli Its. Perciò al termine del percorso 4+2 si accederà direttamente al mondo del lavoro.
La novità è stata accolta con entusiasmo anche dalle associazioni di categoria, che, non solo hanno condiviso pienamente questa riforma, ma hanno anche chiesto di iniziare presto, a causa del “drammatico bisogno di competenze”.
Dall’anno scolastico 2024/2025 inizierà la sperimentazione.
Il Ministro ha invitato famiglie e studenti a scegliere i nuovi percorsi
“perché sono percorsi quadriennali che consentono al giovane di entrare prima nel percorso Its, nel percorso universitario o direttamente nel mondo del lavoro e risparmiare un anno. Ma anche perché sono percorsi che garantiscono una preparazione maggiore, perché si punta sulla qualità e non sulla quantità. Grazie ad un rafforzamento di italiano, matematica e inglese, dell’alternanza scuola-lavoro. Grazie a modalità didattiche innovative e a una fortissima internazionalizzazione, con stage all’estero, cambi di docenti”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it