Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha voluto fare alcune precisioni relative all’attuazione della normativa sull’equilibrio di genere.
Il dicastero della scuola ha voluto, con un comunicato diffuso nel pomeriggio del 19 ottobre, fornire delucidazioni in merito al polverone che si è alzato relativo alla presunta presenza di riserve per i candidati di sesso maschile nel bando di concorso dei dirigenti scolastici.
La bozza del bando presentata dal Ministero ai sindacati prevederebbe, infatti, che, all’esito della procedura concorsuale, a parità di punteggio, sia data preferenza ai candidati di genere maschile in tutte le Regioni (esclusa la Sardegna).
Questa disposizione ha provocato polemiche da parte delle organizzazioni sindacali, secondo i quali si tratta di una errata interpretazione della norma aggiornata sulla parità di genere.
Normativa sull’equilibrio di genere, le precisazioni del MIM
Pertanto, in merito ad alcune dichiarazioni sindacali relative all’attuazione da parte del Ministero della normativa sull’equilibrio di genere si precisa quanto segue:
- La previsione contenuta nella bozza di bando di concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici discende dall’applicazione di una norma contenuta nel regolamento sull’accesso agli impieghi in tutte le pubbliche amministrazioni, il DPR n.487/94, come di recente modificato dal DPR n. 82/2023.
- Tra le modifiche introdotte c’è quella che prevede che nei bandi di concorso nelle pubbliche amministrazioni debba essere indicata, per la qualifica interessata, la percentuale di rappresentatività dei generi calcolata al 31 dicembre dell’anno precedente. Qualora il differenziale fra i generi sia superiore al 30 per cento, nello scorrimento della graduatoria per le assunzioni, a parità di titoli e merito, si applica la preferenza a favore del candidato appartenente al genere meno rappresentato.
- Nel settore della dirigenza scolastica il titolo di preferenza, a parità di titoli e merito, potrà operare in sede di scorrimento della graduatoria a favore del candidato di genere maschile in quanto in quasi tutte le regioni il differenziale del 30 per cento sul personale in servizio vede la prevalenza del genere femminile. In Sardegna, dove il differenziale è al di sotto del 30 per cento, il titolo di preferenza non trova applicazione.
- Pertanto, è sbagliato e fuorviante dire che il Ministero ha introdotto le “quote blu” perché non è stata prevista nel bando alcuna riserva a favore dei candidati di genere maschile ma solo una preferenza che non sovverte l’ordine di graduatoria dei vincitori del concorso.
- Infine, appare alquanto scorretto sul piano delle relazioni sindacali che in una materia così complessa, sulla quale le organizzazioni sindacali sono state convocate per la prescritta informativa la prossima settimana, qualche organizzazione ritenga di dover polemizzare con l’amministrazione prima di aver ricevuto nella sede deputata tutti i chiarimenti e le informazioni del caso, dimostrando fra l’altro un non chiaro inquadramento della questione.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it