Il modello organizzativo dell’anno di formazione per i docenti neoassunti nell’a.s. 2014/15 è stato modificato dal Miur con nota del 27 febbraio 2015. E lascia irrisolte alcune questioni.
La sostanziale novità è rappresentata dal peer to peer (pratica didattica accompagnata da un tutor accogliente nella propria scuola) al fine di analizzare gli aspetti culturali, didattici e metodologici della propria attività.
Il peer to peer si sostanzia nell’osservazione del docente neoassunto nella classe del tutor, ore di programmazione e sviluppo condiviso, 3 ore di presenza del tutor nella classe del docente neoassunto, 1 ora di valutazione dell’esperienza.
Dunque, è imprescindibile che il docente neoimmesso in ruolo sia in servizio per poter garantire tale modello. Una comunicazione fornita dal Miur, solo a metà anno scolastico, senza aver precedentemente avvertito le Organizzazioni sindacali, che mette in difficoltà soprattutto le docenti donne non in servizio per astensione obbligatoria.
Se il modello formativo fosse stato chiaro fin dall’inizio dell’anno scolastico probabilmente le docenti in oggetto avrebbero potuto organizzare quanto richiesto all’interno del servizio già svolto, invece di dover rimandare la formazione al prossimo anno per un motivo sopraggiunto.
Tra l’altro, a parte una risposta fornita al sindacato FGU di Latina dall’USR Lazio ” il corso di formazione in questione prevede lo svolgimento di divere fasi, tra cui una fase del peer-to-peer della durata di 10 ore ed implica che il docente sia in effettivo servizio, considerato in anno di formazione da parte del Dirigente scolastico e di conseguenza gli sia stato assegnato un tutor d’Istituto nelle modalità previste dalla norma” gli aspetti particolari della normativa non sono stati sviscerati nella circolare nazionale, di fatto lasciando le docenti interessate in attesa di una risposta.