Supplenti addio. È l’annuncio fatto dal ministro Stefania Giannini al Meeting di Rimini come anticipo delle proposte di riforma che verranno presentate venerdì 29 dal Consiglio dei Ministri. Qual è il modello che i tecnici governativo hanno in mente per superare l’attuale meccanismo delle supplenze? Sembra che il riferimento sia quello del sistema messo a punto nella Provincia di Bolzano e che avrebbe dimostrato di funzionare bene. Secondo il sito specializzato Orizzontescuola, si starebbe infatti «elaborando un sistema di banca delle ore che punterebbe ad un potenziamento dell’autonomia. Docenti che mettono a disposizione delle ore che possono essere utilizzate dalle scuole in base alle esigenze legate all’offerta formativa».
Ovviamente tra le esigenze c’è quella delle supplenze brevi e brevissime che secondo alcuni calcoli farebbero risparmiare circa 800 milioni di euro al bilancio del Miur.
Come potrebbe funzionare questa banca del tempo scolastico? A Bolzano, nell’ambito della Formazione professionale, si è deciso di di far mettere ai docenti a disposizione delle ore per svolgere altre funzione oltre l’insegnamento curriculare. Come? Facendo recuperare i giorni festivi. Come spiega sempre Orizzontescuola , «se il primo maggio cade in una giornata in cui un insegnante deve insegnare per 5 ore, allora quelle ore di non lavoro non potranno concorrere al completamento delle 680 ore previste dal contratto. Al termine dell’anno se un insegnante non avrà completato le 680 ore allora egli le dovrà restituire attraverso altre attività fino al raggiungimento delle ore previste dal contratto, ad esempio per supplenze o corsi di recupero». Infatti il nuovo contratto per i docenti della Formazione professionale a Bolzano si basa sul concetto di “monte ore annuale”, aggirando la precedente impostazione che si basava su un monte ore settimanale 18/20 ore. Il nuovo contratto prevede un monte orario annuale di 680 ore da 60 minuti.
Qualche settimana fa in un’intervista a Repubblica il sottosegratrio Reggi aveva anticipato un’altra soluzione. Per coprire le supplenze bisognerà “usare gli insegnanti di ruolo. Il gruppo degli insegnanti dell’organico funzionale dovrà prendersi carico anche delle supplenze brevissime”. Affidarle ai precari “non porta valore aggiunto, non si incardinano in un progetto educativo, ma col sistema mordi e fuggui dei supplenti.” Ma anche in questo caso il riferimento sono ancora la provincia di Bolzano che ha creato “la dotazione organica provinciale supplementare”, la Dops. Di cosa si tratta? Di creare un segmento di organico per far fronte alle supplenze. I docenti Dops lavoreranno a rotazione, in base alla classe di concorso cui appartengono. Una novità che permetterà di stabilizzare le supplenze, anche perché il docente di ruolo può sapere chi gli subentrerà e potrà accordarsi per seguire il piano didattico.Quest’anno a Bolzano sono stati immessi 75 docenti in ruolo e 32 Dops che veranno contratti a tempo indeterminato.
FONTE: VITA (www.vita.it)