mancata-valorizzazione-dottorato-ricerca-appello-adiMisure per enti di ricerca ma mancano le risorse: queste le critiche dell’ADI, Associazione dottorandi e dottori di Ricerca italiani.


Mancata valorizzazione del dottorato di ricerca: l’appello ADI.

Nel Decreto Legge approvato dal CDM il 10 ottobre scorso, si prevedono misure per la stabilizzazioni di alcune categorie di precari della ricerca e l’estensione della validità dell’ASN da 6 a 9 anni. Ma il problema sono le risorse e la mancata valorizzazione del dottorato di ricerca stesso.

Queste le criticità emerse dall’appello lanciato dall’ADI – Associazione dottorandi e dottori di Ricerca italiani.

Mancata valorizzazione del dottorato di ricerca: l’appello ADI

Al centro della denuncia dell’ADI, il mancato inserimento del dottorato di ricerca quale titolo utile all’accesso al concorso straordinario. Previsto nel decreto scuola e riservato ai docenti con 3 anni di servizio nelle scuole secondarie statali.

Come si legge nel comunicato dell’associazione di categoria:

“Osserviamo con rammarico che il Governo non ha colto questo nuovo decreto per la valorizzazione di tanti dottori di ricerca che hanno dedicato anni della propria vita ad approfondire la propria materia e raggiungere il più alto titolo di studio.

Tutto ciò nonostante da anni ormai chiediamo con forza che i dottori di ricerca siano messi nelle condizioni di innalzare la qualità della docenza italiana”.

Come osserva ADI, la legge di bilancio 2019 ha modificato l’art. 3, comma 4, del D.Lgs. 59/2017 limitando la partecipazione ad una sola Classe di Concorso per grado e sostegno.

In questo modo, aspiranti docenti che hanno investito tempo e denaro per recuperare i CFU necessari per poter partecipare a più Classi di concorso ora si trovano a dover scegliere una sola di queste in fase concorsuale.

Infine, come segnalato dall’Associazione occorre ricordare che all’università manca almeno un miliardo di euro per ritornare ai livelli del 2008 (comunque insufficienti per garantire un sistema universitario più esteso e competitivo di quello attuale), mentre gli enti pubblici di ricerca hanno perso una media di 100 milioni ogni anno dal 2001 ad oggi.

Il dottorato di Ricerca

Il dottorato di ricerca è il più alto grado di formazione previsto dall’ordinamento universitario italiano ed europeo ed è garanzia di elevate capacità di ricerca, relazionali e di gestione.

Eppure, a quasi vent’anni di distanza, il titolo di dottore di ricerca non trova adeguata valorizzazione nel mondo del lavoro, nel settore pubblico come in quello privato. E nel caso dei bandi di concorso per titoli ed esami di pertinenza regionale, non è affatto tenuto in considerazione.

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