Secondo il Corriere, per finanziare le famiglie che scelgono le paritarie al Governo si sta ragionando su un finanziamento di ottocento milioni per il 2016, che a regime diventano 400.

Una bella cifra, che finanzierebbe quanto inserito nella bozza del Decreto che vuole 4mila euro alle famiglie che scelgono le scuole paritarie.

Il dibattito interno al Governo è aperto sulle modalità di erogazione di tale cifra, chi pensa ad una detrazione del 19%, chi una del 15, chi una del 10 ed, infine, una del 5.

Pare che il finanziamento abbia un appoggio ampio e bipartisa, dal PD a Forza Italia, con l’avallo del Ministro e del Sottosegretario Toccafondi.

Però, se da un lato si vogliono spendere cifre ragguardevoli per le paritarie, sul fronte incentivazione merito degli insegnanti delle scuole statali il piatto langue. E non poco.

Le informazioni raccolte dalla nostre redazione parlano di un sistema di scatti stipendiali che somiglia più ad una presa in giro che ad un reale interesse ad incentivare la professione docente.

Infatti, per gli stipendi dei docenti non ci saranno stanziamenti in più e la cifra complessiva dovrà essere suddivisa su tre voci: incentivazione dei docenti dello staff dirigenziale, 30% restante per scatti di anzianità e 70% per gli “scatti di merito”, calcolati in base a dei crediti. Gli aumenti stipendiali saranno triennali.

Inoltre, il 20% dei docenti sarà escluso dal meccanismo degli scatti legati ai meriti e se per due volte di fila non si conseguiranno, scatterà una ispezione ministeriale.

Gli aumenti, di fatto, saranno tra gli 11 e i 20 euro mensili, un piatto di lenticchie, altro che incentivazione del merito. Bisognerà correre per fare incetta di scatti al fine di non far partire una ispezione e per avere qualche euro in più.

 

 

 

FONTE: Orizzonte Scuola (www.orizzontescuola.it)

AUTORE: Anselmo Penna

 

 

 

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