Arriva un altro riconoscimento per l’Italia: secondo una recente classifica, La Sapienza si conferma tra le 150 migliori università al mondo.
L’Università La Sapienza di Roma si conferma come la migliore in Italia e tra le migliori al mondo.
Lo conferma la recente classifica Academic Ranking of World Universities, a cura dell’organizzazione indipendente Shangai Ranking Consultancy.
Ecco nel dettaglio la classifica.
La Sapienza tra le migliori 150 università al mondo: la classifica
In una recente classifica, l’Università La Sapienza di Roma si colloca come primo e unico ateneo italiano nella fascia 101-150, quindi tra le prime 150 università migliori al mondo.
Gli altri atenei italiani presenti nella classifica, seppur dopo le prime 150, sono l’Università di Milano, di Padova e di Pisa. A seguire, troviamo il Politecnico di Milano, l’Università di Bologna e la Federico II di Napoli, tutte tre nella stessa fascia di valutazione.
Al primo posto, a livello globale, troviamo l’Università di Harvard, ormai prima da 20 anni. Seguono, rispettivamente al secondo e al terzo posto, la Stanford Università e il MIT.
Come commentato dalla rettrice de La Sapienza, Antonella Polimeni:
“Ancora una volta il risultato conferma il prestigio de La Sapienza a livello internazionale. Anche se le università anglosassoni detengono il primato nella classifica, grazie anche alle maggiori risorse di cui dispongono, il nostro Ateneo tra i primi 150 al mondo, esprime eccellenze in tutti i campi, coniugando una capacità formativa interdisciplinare con una qualità della ricerca e dell’innovazione unica nel panorama mondiale”.
Nel 2023, l’ateneo romano ha guadagnato diversi primati: ad esempio l’Agenzia QS ha collocato l’università al primo posto, a livello mondiale, in Classics & Ancient History.
I parametri della classifica
Sono state censite circa 2500 università al mondo, decretando le migliori mille.
I parametri di valutazione sono stati:
- Premi Nobel e medaglie Fields di ex studenti o di ricercatori della singola università;
- Numero di ricercatori altamente citati, secondo Clarivate Analytics;
- Pubblicazioni su Nature e Science;
- Citazioni di pubblicazioni tecnologico-sociali.
I parametri sono stati, poi, correlati con lo staff accademico, dando un ulteriore parametro di produttività pro-capite.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it