La legge 107/15, dal comma 45 al comma 52, prevede una serie di interventi in tema di istituti tecnici superiori (ITS). In particolare il comma 47 prevede specifiche linee guida, da adottare con decreto del Ministro dell’Istruzione di concerto con il Ministro del Lavoro, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro dell’economia, previa intesa in Conferenza Unificata, finalizzate a:
- semplificare e snellire le procedure per lo svolgimento delle prove conclusive dei percorsi attivati dagli istituti tecnici superiori;
- prevedere e definire l’ammontare del contributo dovuto dagli studenti per gli esami conclusivi e per il rilascio del diploma;
- prevedere che la partecipazione dei soggetti pubblici in qualità di soci fondatori delle fondazioni ITS possa avvenire senza determinare nuovi o maggiori oneri a carico dei loro bilanci;
- prevedere che, ai fini del riconoscimento della personalità giuridica da parte del prefetto, le fondazioni siano dotate di un patrimonio, uniforme per tutto il territorio nazionale, non inferiore a 50.000 euro e comunque che garantisca la piena realizzazione di un ciclo completo di percorsi;
- prevedere un regime contabile e uno schema di bilancio per la rendicontazione dei percorsi uniforme in tutto il territorio nazionale;
- prevedere che le fondazioni esistenti alla data di entrata in vigore della legge 107/15, 16 luglio 2015, possano attivare nel territorio provinciale altri percorsi di formazione anche in filiere diverse, fermo restando il rispetto dell’iter di autorizzazione e nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente. In questo caso gli istituti tecnici superiori devono essere dotati di un patrimonio non inferiore a 100.000 euro.
L’Intesa è stata sottoscritta il 3 marzo 2015.
Commento
I contenuti dall’Intesa, in linea con la filosofia della Legge 107/15, si inquadrano negli interventi di manutenzione del sistema di formazione tecnica superiore finalizzati a tentare di superare le criticità che si sono manifestate nella concreta realizzazione dei percorsi formativi e nellagestione della struttura amministrativa delle fondazioni.
Lo schema di decreto interministeriale oggetto dell’Intesa, ricorda in più punti come qualsiasi intervento dovrà avvenire senza nuovi o maggiori oneri. È l’ennesima conferma del fatto che il settore dovrà sopravvivere con le poche risorse pubbliche previste nel bilancio dello stato e nei bilanci regionali e con quelle che dovrebbero essere stanziate nel PON. Esemplare di questa situazione di grande difficoltà è la parte relativa alle rette degli studenti (articolo 9 comma 1 dello schema di decreto). In particolare si stabilisce che l’importo complessivo delle rette degli studenti non può essere superiore alla differenza tra i costi previsti dal DPCM 25/01/2008 e l’ammontare dei finanziamenti pubblici. I costi sono determinati moltiplicando il numero di ore del percorso formativo per il numero degli allievi e per il costo allievo/ora (pari a 6/8 euro). Questa affermazione sta a significare che per il MIUR le risorse pubbliche stanziate non sono, e non lo saranno neanche nell’immediato futuro, sufficienti a coprire i costi delle attività ordinarie delle fondazioni.
Consideriamo invece positiva la previsione della costituzione della “Commissione nazionale per il coordinamento dell’offerta formativa degli I.T.S.“. Le competenze assegnate e la partecipazione a pieno titolo delle parti sociali rappresentano indubbiamente un punto di discontinuità rispetto al recente passato. Come abbiamo più volte dichiarato, la FLC CGIL non mancherà di dare il proprio contributo di idee e proposte.