Il MIUR, con la nota 13864 del 18 dicembre 2015, ha trasmesso l’Accordo in Conferenza Unificata del 17 dicembre 2015, concernente alcune modifiche ed integrazione al sistema di monitoraggio e valutazione dei percorsi degli Istituti Tecnici Superiori, ai fini della ripartizione dello specifico finanziamento nazionale, in applicazione della Legge 107/15.
Come è noto il comma 45 della Legge 107/15 prevede che “le risorse (…) destinate ai percorsi degli istituti tecnici superiori, da ripartire secondo l’accordo in sede di Conferenza unificata (…) sono assegnate, in misura non inferiore al 30 per cento del loro ammontare, alle singole fondazioni, tenendo conto del numero dei diplomati e del tasso di occupabilità a dodici mesi raggiunti in relazione ai percorsi attivati da ciascuna di esse, con riferimento alla fine dell’anno precedente a quello del finanziamento. Tale quota costituisce elemento di premialità, da destinare all’attivazione di nuovi percorsi degli istituti tecnici superiori da parte delle fondazioni esistenti.”
L’Accordo del 17 dicembre 2015, costituito da 7 articoli ed un allegato tecnico, stabilisce che le risorse stanziate siano ripartite nella seguente maniera:
- 70% a livello regionale sulla base del numero degli studenti ammessi al secondo anno/terzo anno e del numero degli studenti ammessi all’esame, riferiti all’anno precedente a quello di assegnazione delle risorse, al netto del numero dei diplomati all’interno dei percorsi valutati con punteggio inferiore a 50 punti
- 30%, a titolo di premialità, alle Fondazioni ITS in relazione ai corsi conclusi da almeno 12 mesi nell’anno precedente secondo il tasso di occupabilità ed il numero di diplomati.
Per la ripartizione delle risorse per il 2016, si farà riferimento ai percorsi che alla data del 31 dicembre 2015 si siano conclusi da almeno un anno.
L’Indire sulla base dei dati immessi dagli ITS nella Banca dati nazionale elabora per ogni percorso formativo un punteggio di sintesi.
In base al punteggio ottenuto, il MIUR e le Regioni pongono in essere le seguenti azioni:
- percorsi con un risultato pari o superiore a 50 e inferiore a 60.
Le regioni prevedono azioni specifiche, anche integrando, qualora necessario, gli atti di programmazione regionale, in un’ottica di miglioramento progressivo.
- percorsi con un risultato inferiore a 50.
Il MIUR provvede ad escludere dal calcolo della ripartizione del fondo nazionale il numero dei diplomati all’interno del medesimo percorso.
A partire dall’anno 2016, la Fondazione ITS, che per tre anni consecutivi, realizza un punteggio inferiore a cinquanta, nel 50 per cento dei percorsi conclusi e valutati nel medesimo triennio, perde l’autorizzazione al rilascio del titolo di Tecnico Superiore.
L’allegato tecnico nel modificare quanto stabilito in via sperimentale per 2015 dall’Accordo in Conferenza Unificata del 5 agosto 2014, prevede le seguenti innovazioni:
- sono modificati i pesi di quasi tutti gli indicatori: Occupabilità (da 30 a 40), Reti interregionali (da 5 a 10), Professionalizzazione/permanenza in impresa (da 25 a 15), Partecipazione attiva (da 15 a 10), Invariato il peso dell’indicatore “Attrattività”: 25
- sono ndividuati e modificati alcuni valori soglia
- sono introdotte nuove articolazioni (N. diplomati e N. Occupati a 12 mesi)
- sono annullate o eliminate alcune articolazioni e/o indicatori previsti nell’Accordo del 5 agosto 2014
- è modificata la modalità di calcolo del risultato delle articolazioni
- sono modificate le funzioni che trasformano il risultato in un punteggio di alcune articolazioni.
Inoltre sono state introdotte una serie di modifiche proposte dal Tavolo Tecnico Nazionale Paritetico (TTNP) per il sostegno e il coordinamento delle attività di monitoraggio e valutazione dei percorsi ITS, di cui particolarmente rilevante è quella relativa all’Occupabilità.
L’Accordo stabilisce una precisa tempistica per lo svolgimento delle attività di monitoraggio e valutazione, per l’assegnazione delle risorse e per l’avvio dei percorsi:
- entro il 1° febbraio l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE) rende disponibili al Tavolo Tecnico Nazionale i dati validati dalle Fondazioni ITS ed il punteggio sintetico
- entro il 15 marzo il Tavolo Tecnico Nazionale
- Effettua l’analisi dei dati al fine del monitoraggio e della valutazione
- Formula proposte di intervento per superare eventuali criticità e misure idonee a valorizzare gli elementi di eccellenza anche al fine di assicurare la trasferibilità dei risultati
- Formalizza ai vari Ministeri coinvolti, alle Regioni ed alle Province autonome, all’ANCI, all’UPI ed alle fondazioni gli esiti del monitoraggio e della valutazione.
- entro il 15 aprile il MIUR individua e comunica alle Regioni interessate le risorse nazionali ripartite secondo le modalità definite dall’Accordo stesso
- entro il 30 giugno le Regioni, nell’ambito del contributo a ciascuna assegnato, individuano e comunicano al MIUR, con riferimento ai singoli percorsi, l’entità delle risorse da assegnare a ciascuna Fondazione ITS e l’entità del contributo regionale
- entro il 30 settembre il Ministero e le Regioni, per quanto di competenza, pongono in essere le attività necessarie per l’effettivo avvio dei percorsi i quali saranno attivati entro e non oltre il 30 ottobre.
L’Accordo prevede che “Il mancato rispetto di una data comporta il necessario conseguente riallineamento delle date riferite alle azioni successive”.
In prima applicazione, la nota 13864/15 stabilisce che l’INDIRE elaborerà per ogni percorso formativo un punteggio di sintesi sulla base dei dati immessi dagli ITS nella Banca dati nazionale ITS al 15 gennaio 2016. A tal fine la nota 13864/15 trasmette la nota tecnica predisposta dall’INDIRE per l’inserimento da parte delle Fondazioni nella Banca dati, delle informazioni richieste.
Commento
Nonostante i tentativi di rendere gli indicatori, le articolazioni, i valori soglia più coerenti e leggibili, l’Accordo del 17 dicembre 2015 si muove sul solco del sistema di valutazione e monitoraggio avviato lo scorso anno con l’Accordo del 5 agosto 2014. Insomma si conferma la scelta operata dalla Legge 107/15 su questo tema: solo gestione dell’esistente, nessun investimento e prospettiva di sviluppo.
Non è posto in atto alcun reale tentativo di miglioramento del sistema di istruzione tecnica superiore. Il modello di monitoraggio e valutazione messo in piedi, che potremmo sintetizzare con le seguenti parole “misura e poi punisci o premia”, deresponsabilizza i decisori politici in quanto si basa sull’equivoco (l’imbroglio?) dell’esistenza di una valutazione “oggettiva”, trasferisce erroneamente strategie contabili o processi industriali replicabili, in un contesto profondamente diverso.
In realtà:
- le risorse nazionali continuano ad essere assai limitate, per il 2016 pari a € 13.355.436,00 (con € 846.419,00 di residui), mentre aumenta fortemente la quota destinata alla premialità
- il numero delle fondazioni continua a crescere con conseguente moltiplicazione di Presidenti, giunte esecutive, consigli di indirizzo, ecc.
- quale sia il collegamento tra sistema della formazione tecnica superiore e le scelte (?) di politica industriale del nostro Paese relative alla ricerca, sviluppo e innovazione, a partire dalle regioni più in difficoltà, rimane un mistero.
Pena la progressiva consunzione dell’intero sistema, non è più rinviabile un profondo cambio di rotta nelle scelte politiche di settore, a partire dal pieno coinvolgimento delle parti sociali. In tale contesto la FLC CGIL non mancherà di dare il proprio contributo di idee e proposte.