La scuola italiana continua a procedere a passi spesso troppo lenti verso la digitalizzazione. È infatti disponibile anche quest’anno – a partire dallo scorso 15 gennaio e fino al 15 febbraio – il sistema di iscrizione online per gli alunni che iniziano il loro percorso scolastico (primo anno della scuola primaria) e per quelli che terminano la scuola primaria e secondaria di primo grado.
Anche quest’anno, però, non mancano le criticità. Infatti, se finora il Ministero ha ricevuto già circa 500mila iscrizioni, secondo quanto rilevato da una ricerca di Skuola.net su un campione di circa 3mila studenti, molti sarebbero gli studenti che ancora non hanno effettuato l’iscrizione a causa di varie problematiche riscontrate: istruzioni poco chiare, problemi tecnici sul sito, mancanza degli strumenti (pc o scanner) per effettuarla. Alle difficoltà tecniche si accompagna spesso anche una scarsa informazione: molti studenti non sono a conoscenza del fatto, ad esempio, che è possibile chiedere aiuto e completare l’iscrizione presso le proprie segreterie scolastiche qualora essi non riescano per vari motivi a farlo da soli.
Anche nel panorama nazionale della scuola, come in genere nella PA italiana, casi di estrema eccellenza innovativa continuano a convivere con diffuse lacune e fenomeni di digital divide: secondo i dati forniti dal documento governativo “La buona scuola” in Italia solo il 9%, delle classi è connesso ad internet, fatto allarmante se si pensa a come una scuola “connessa” possa davvero migliorare e modernizzare l’impostazione didattica.
Finché l’innovazione digitale non sarà, a partire dalla scuola, diffusa e alla portata di tutti i suoi effetti positivi saranno, per forza di cose, sporadici e limitati.
FONTE: ANORC – Associazione Nazionale per Operatori e Responsabili della Conservazione digitale dei documenti