Dopo il sindacato Anief, nuovi interventi sulle regole di mobilità e assegnazioni provvisorie che coinvolgeranno i docenti di ruolo dopo il piano straordinario di immissioni in ruolo previsto per l’a.s. 2015/16.
Il contratto collettivo sulla mobilità, dopo il piano straordinario di immissioni in ruolo promesso dal Governo Renzi per l’a.s. 2015/16, rischia di diventare inadeguato per le esigenze degli insegnanti che saranno assunti in province diverse da quella in cui si aspira ritornare a lavorare.
L’ASA (Associazione Sindacale Autonoma) ritiene che gli unici ad essere immessi in ruolo nelle rispettive province saranno i docenti delle graduatorie del Nord.
Circa il 70% degli insegnanti – stima l’Associazione – sarà obbligato ad accettare il ruolo a centinaia di kilometri da casa, con conseguente peggioramento e indebolimento dei legami familiari.
Un altro intervento è del CONITP, che avanza la richiesta di destinare una quota dei posti vacanti ai trasferimenti dei docenti di ruolo, “per garantire l’esercizio di un diritto a questa categoria di docenti, così come è un diritto per i docenti precari di conseguire il tanto sospirato ruolo”.
Bloccare la sede di lavoro per così tanto tempo – afferma il Conitp – è in palese contrasto con l’articolo 8 della Convenzione sulla giurisprudenza europea in tema di diritto familiare.
La richiesta di modifica delle regole di mobilità, o almeno quelle dell’assegnazione provvisoria sono appoggiate dal sindacato Anief , che commenta ” Secondo alcune stime attendibili, da verificare attraverso il censimento in corso da parte del Miur, sarebbero circa un terzo i docenti precari, oggi inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, che verranno assunti e collocati all’interno dell’organico funzionale oppure in quello di fatto, quindi su posti sganciati da quelli inizialmente prefissati dall’amministrazione in vista del prossimo anno scolastico”
E – prosegue l’Anief – decine di migliaia di insegnanti da assumere nella scuola pubblica nei prossimi mesi rischiano seriamente di essere assegnati in un istituto collocato in una regione diversa dalla propria e di rimanervi per almeno tre anni: l’amministrazione scolastica provveda al più presto ad azzerare il vincolo sulla mobilità territoriale previsto dal contratto nazionale vigente, perché non è più adeguato ad affrontare il “piano straordinario” di immissioni in ruolo, previsto per la prossima estate, la cui copertura economica è stata già finanziata dal Governo attraverso i commi 3 e 4 della Legge di Stabilità 2015.
Richieste appoggiate a gran voce da alcuni degli interessati, in particolare da chi è già stato assunto a tempo indeterminato e teme che il piano straordinario di immissioni in ruolo possa comportare una diminuzione di quelle prospettive (o speranze) analizzate nella scelta di accettare il ruolo in provincia diversa dalla propria. Uno di questi gruppi creati su Facebook si chiama “Docenti immobilizzati” e porta avanti l’istanza di un piano straordinario di trasferimenti da affiancare alle 150mila assunzioni.
Un argomento, quello della mobilità a.s. 2015/16 che presenta ancora molte incognite. I sindacati rappresentativi hanno infatti firmato un’ipotesi di contratto (adesso al vaglio della Funzione Pubblica) del tutto conforme a quella degli anni precedenti, lasciandosi però aperta la possibilità di riapertura per definire l’organico funzionale.
Nel frattempo inoltre dovranno svolgersi a marzo le elezioni RSU, e non sappiamo se ci saranno delle modifiche tra i sindacati rappresentativi. Non è difficile ipotizzare che se a diventare rappresentativo fosse l’ANIEF quello della mobilità rappresenterebbe il primo banco di prova.
FONTE: Orizzonte Scuola (www.orizzontescuola.it)