giustizia 2Un docente di Arezzo ha denunciato i propri studenti perché deriso e offeso con frasi a sfondo sessuale’. L’uomo, un ingegnere di 36 anni, insegna in un istituto superiore della Valdichiana.

 

In un sito web locale si scrive: “Gli episodi oggetto della denuncia sarebbero due: uno sarebbe avvenuto in classe, l’altro su Facebook. In questo caso il materiale, raccolto in una pen – drive, è stato consegnato agli inquirenti”.

 

Si ricorda che già dal 2009 sul Corriere.it si scriveva: “Vessati, insultati e tormentati. I professori vengono spesso presi di mira sui social network. A Padova una professoressa di un liceo artistico è stata trasformata in una pornostar. I suoi studenti erano riusciti anche a fare un fotomontaggio con uno scatto rubato in classe. Poi c’è stato il caso al liceo Agnesi di Milano dove nel mirino c’era anche il preside. Una gogna mediatica che i docenti sono stufi di subire e da tempo hanno chiesto provvedimenti più seri. In realtà le punizioni sono state, per la maggior parte, relegate sempre in ambito scolastico. Condotta e sospensioni. E da oggi anche denunce per i più giovani. I ragazzi sono avvisati”.

 

Ora è d’obbligo una riflessione sul caso. Si può considerare legittimo, da parte del docente, denunciare i propri studenti? E d’altronde come possono i docenti tutelarsi dal linciaggio da parte degli studenti sui social network?