Inclusione scolastica: il Consiglio dei Ministri approva la revisione del decreto legislativo 66/17. Numerose le novità che potranno essere introdotte già dal prossimo primo settembre.
Sono state approvate in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo scorso 20 maggio le disposizioni integrative e correttive delle “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità” (DLgs 66/17), attuativo della legge 107/15. go
Inclusione scolastica: da Consiglio dei Ministri revisione del decreto legislativo 66/17
Tra le modifiche di rilievo, sottolineiamo l’intenzione di valorizzare e riconoscere il protagonismo delle istituzioni scolastiche nella progettazione dei percorsi di inclusione.
Restituendo al livello di scuola, in particolare al Gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione dei singoli alunni con disabilità, la prerogativa di avanzare proposte in merito alla quantificazione delle ore e delle altre misure di sostegno.
Facoltà precedentemente assegnata ai Gruppi di Inclusione Territoriale, costituiti a livello di ambito territoriale e quindi esterni alla scuola.
Pur trattandosi di una modifica non determinante per l’assegnazione degli organici di sostegno, che resta saldamente in capo gli USR con i vincoli e le criticità dovute alla cronica insufficienza dei posti, riteniamo importante che la richiesta delle risorse sia avanzata da chi, più direttamente vicino alla persona con disabilità, meglio ne conosce la storia, le potenzialità e i bisogni.
La proposta
La proposta interviene inoltre sulle competenze previste per la redazione del Profilo di funzionamento privilegiando nelle Unità di Valutazione multidisciplinare la componente socio-psicologico-riabilitativo rispetto a quella medico-sanitaria.
Ai fini di favorire “il diritto di autodeterminazione nella massima misura possibile”, viene introdotta, nella stesura del profilo di funzionamento, ove sussistano le condizioni, la possibilità di collaborazione dello stesso soggetto con disabilità, ad integrazione del contributo della famiglia.
Per quanto riguarda la partecipazione della scuola, prima affidata a “un rappresentante individuato preferibilmente tra i docenti della scuola frequentata”, si indica ora la figura del dirigente scolastico “ovvero di un docente specializzato”, subordinando la competenza professionale specifica, a nostro parere più adatta alla funzione, alla rappresentanza istituzionale.
Ma su questo aspetto il sindacato è del parere che le scuole sapranno fare, come di consueto, la scelta migliore nell’interesse del soggetto in formazione.
Complessivamente, pur intravedendo qualche punto di avanzamento, le proposte non apportano modifiche sostanziali, efficaci e coraggiose, che richiederebbero un’assunzione di responsabilità da parte del governo nell’assegnazione degli organici di sostegno, ad oggi del tutto insufficientiper far fronte alle esigenze di quasi 250 mila alunni con disabilità e per garantire pienamente il diritto allo studio, la continuità didattica, la qualità dell’offerta formativa.
Le richieste della FLC CGIL
Il sindacato ribadisce pertanto le priorità e le urgenze già indicate dalla stessa FLC CGIL nelle precedenti fasi di discussione, in particolare chiede:
- la stabilizzazione in organico di diritto di decine di migliaia di posti assegnati in deroga;
- un piano di formazione che consenta il reclutamento di tutti i necessari docenti specializzati;
- un organico funzionale del personale ATA adeguatamente formato per lo svolgimento dei compiti di assistenza e cura;
- l’applicazione rigorosa del limite di 20 alunni per classe in presenza di soggetti con disabilità;
- la definizione dei Livelli essenziali delle Prestazioni, soprattutto per gli Enti Locali, per garantire i diritti di loro pertinenza ai ragazzi con disabilità;
- lo stanziamento di fondi aggiuntivi per il riconoscimento di compensi al personale impegnato nei Gruppi per l’inclusione ai diversi livelli.
Riteniamo, infine, che la composizione dell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica debba essere integrata con la partecipazione delle associazioni professionali e delle organizzazioni sindacali, affinché la rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori, principali protagonisti di un sistema scolastico realmente inclusivo, possa offrire un sostanziale contributo a garanzia del successo formativo di tutte e di tutti.
La FLC CGIL presenterà le proprie proposte di modifica allo scopo di dare un utile contributo alla discussione nelle Commissioni e all’intero iter legislativo.