La recente ordinanza del Ministro Valditara dà attuazione alla legge 150/2024 del primo ottobre e riporta le pagelle del ciclo di scuola primaria ad una forma un po’ vintage, anni ‘80, con i livelli di giudizi individuati in pagella con “ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente e non sufficiente”.


Ebbene si, molti dei genitori promossi con ‘ottimo’ oppure con ‘sufficiente’ che hanno sempre faticato a comprendere i giudizi all’anglosassone molto in voga negli ultimi anni, dalle A alle F, oltre ad aver poi vissuto il tempo dei voti numerici, 6/7/8 alle superiori, saranno quasi emozionati di questo ritorno.

Tornano i giudizi in pagella

A dirla con le parole del Ministro nel presentare la riforma, Valditara aveva sottolineato come: “Servono scrutini e pagelle più chiare che consentano a ragazzi e famiglie di capire in modo più immediato i progressi fatti”. Un tentativo di fare maggiore chiarezza, dunque, con termini ai quali i genitori della generazione X hanno più dimestichezza probabilmente perché legati alla loro infanzia.

Con questi sei livelli di giudizio con gli studenti della scuola primaria saranno valutati solo a partire dal secondo quadrimestre di quest’anno. Per quello in corso, il primo quadrimestre che va a chiudersi il 31 gennaio 2025 i docenti potranno ancora utilizzare i livelli di apprendimento e di valutazione, mutuati dal sistema anglosassone che posizionano i ragazzi su di un piano avanzato, intermedio, in fase di prima acquisizione e che erano stati introdotti solamente nel 2019 con la Ministra Pentastellata Azzolina.

Altra sostanziale novità introdotta dal decreto è la riforma del voto di condotta che assume caratteristiche valutative e cresce di rilevanza, divenendo un vero e proprio alert per comportamenti eccessivi, aggressivi e pericolosi.

L’ordinanza prevede che la valutazione della condotta sia espressa dai docenti dopo un confronto ed una condivisione dell’output, nella forma di un giudizio sintetico per i bambini della primaria. Diversamente per i ragazzi delle medie la valutazione del comportamento che anche in questo caso dovrà riguardare tutto l’anno scolastico e non solo l’ultimo quadrimestre, sarà espressa in decimi e farà media con i voti delle altre discipline. Un voto di condotta, causato da comportamenti scorretti, inferiore ai sei decimi nello scrutinio finale bloccherà il percorso scolastico dello studente che non sarà così ammesso alla classe successiva o all’esame finale di terza media.

Contro le aggressioni ai docenti si lavora ad una riforma della condotta

Anche per ciò che riguarda le scuole superiori, visti anche i recenti, allarmanti fatti di cronaca zeppi di violenza anche fisica contro i docenti, da parte di ragazzi, ai quali si è assistito negli ultimi mesi, si sta lavorando ad una riforma della valutazione della condotta.

Un percorso più complesso, visto che i riferimenti normativi prevedono anche l’introduzione di attività di cittadinanza solidale, centralità ricordata in audizione alla camera dei deputati dalla sigla sindacale CISL- Rua che in sede di audizione nella VII Commissione Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica, ricerca scientifica, spettacolo e sport del Senato della Repubblica ha dichiarato:

La promozione di una scuola inclusiva e democratica deve porre lo sguardo al tema della cittadinanza attiva e solidale, unitamente a quello della didattica e della valutazione. E’ importante infatti porre l’attenzione sulla relazione tra i processi di valutazione e il concetto stesso di cittadinanza solidale. Essa deve essere considerata come una fondamentale competenza dello studente da realizzare in modo centrale nella scuola contemporanea”.

Per intervenire e riformare la valutazione della condotta alle superiori, per la quale la legge prevede che vi sia anche l’introduzione di attività di cittadinanza solidale, una sorta di lavori socialmente utili, per i comportamenti più gravi come aggressione a docenti e compagni di scuola, è stata fumata nera. Infatti la norma prevede la necessità di approvare un dpr, visto che si tratta di modificare lo Statuto delle studentesse e degli studenti assunto nella forma del Decreto della Presidenza della Repubblica.

Il parere del CSPI

Parere necessario all’impianto normativo fin qui riepilogato, obbligatorio da raccogliere, quello del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) nella seduta plenaria dello scorso 18 novembre che si è espresso sullo schema di ordinanza ministeriale concernente la “Valutazione periodica e finale degli apprendimenti nella scuola primaria e la valutazione del comportamento nella scuola secondaria di primo grado” (ai sensi dell’art. 2, co. 1, del Dlgs n. 62/2017, modificato dalla L. 150/2024).

Il parere positivo del CSPI risulta approvato a maggioranza con il voto contrario dell’intera componente FLC CGIL del CSPI, con un risultato finale di 22 voti a favore, 9 contrari e 1 solo astenuto e con alcune raccomandazioni. Tra queste la richiesta di sostituire i giudizi di “sufficiente” e “non sufficiente” con “altre formulazioni più funzionali al miglioramento degli apprendimento” e la proposta di riferire i giudizi non alla singola disciplina – italiano, matematica, storia, scienze, geografia, arte, lingua straniera, educazione civica- ma “agli obiettivi di apprendimento significativi della stessa”.

Il NO della CGIL

Ampiamente motivato e dettagliato il NO della delegazione FLC CGIL ha espresso un voto contrario nei confronti della proposta di schema di ordinanza ministeriale. Una dettagliata nota che parte dal grave ritardo riscontrato nella proposta e nell’idea non condivisa di introdurre mutamenti così importanti ad anno scolastico abbondantemente avviato, “con la conseguenza di costringere le scuole e i docenti ad applicare agli alunni/e criteri di valutazione differenziati e divergenti tra primo e secondo periodo dell’anno scolastico, con tutto ciò che ne può derivare in termini di chiarezza e facilità di comunicazione alle famiglie”.

Secondo la posizione sindacale  si legge testualmente nella motivazione “la disposizione ministeriale comporta di fatto, con il pretesto di rendere più comprensibile la comunicazione scuola-famiglia, un ritorno al passato della valutazione sommativa e classificatoria dopo appena 4 anni dall’introduzione dei giudizi descrittivi, ovvero di un sistema di valutazione non selettivo ma formativo e attento ai processi di apprendimento di ciascun alunno/a.

Il testo reso noto prosegue “Tale sistema, regolato con l’OM 172/2020, ha richiesto un intenso lavoro pedagogico e didattico che ha impegnato tutte le scuole e i docenti con un diffuso piano di formazione che ora viene completamente -e pretestuosamente – vanificato e disperso. Con il risultato di ripristinare un sistema di giudizi semplificati e sommari -tipo sufficiente e non sufficiente- inadatto a rispondere ai bisogni formativi di alunni/e della scuola primaria.

Molto duro il parare FLC CGIL anche in merito ai cambiamenti rispetto ai voti di condotta nelle diverse scuole di ordine e grado che parla di “un’ottica prevalentemente punitiva e sanzionatoria che, contrariamente al senso comune, è del tutto inefficace per affrontare e risolvere le tante situazioni problematiche e di disagio che sempre più condizionano i comportamenti degli alunni nei confronti della scuola e dei docenti.