immissioni al buioLa Legge 107/2015 porterà tante assunzioni “al buio”: non solo lontano da casa, fuori regione, come da tempo annunciato dal sindacato, ma anche a sorpresa.

 

Quasi che l’assegnazione alle scuole possa essere affiliata ad una lotteria. La riforma, infatti, prevede che più di 50mila posti siano assegnati dal Miur per scorrimento di graduatoria: si tratta delle cosiddette fasi B e C, da attuare dopo le prime immissioni in ruolo, da concludersi nel prossimo mese di agosto. Solo che, a differenza di queste, la proposta di assunzione potrà arrivare anche per posta elettronica, in base alle preferenze espresse dal candidato. Il testo di riforma della scuola, tuttavia, nulla dice sulla pubblicazione degli albi territoriali, con i punteggi degli aspiranti o sull’aggiornamento in real time dei depennati appena assunti.

 

“Si tratta di passaggi non certo trascurabili – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal -, che andavano ben esplicitati. E se ciò non avverrà ora, secondo noi il decreto sarà illegittimo, per la violazione delle norme sulla trasparenza e sulla pubblicità degli atti legati alla valutazione comparativa delle nuove graduatorie. E anche perché lesivo dell’interesse generale al controllo della regolarità della procedura svolta e delle posizioni giuridiche dei soggetti coinvolti”.

 

Nemmeno la prima informativa in merito, ricevuta dai sindacati, convocati al dicastero di Viale Trastevere per discutere del futuro decreto del direttore generale che sarà firmato in settimana sul piano straordinario di assunzioni, fa chiarezza in merito. Durante l’incontro, il direttore generale del personale del Miur si è limitato ad annunciare le linee operative che l’amministrazione intende seguire per dare esecuzione a quanto disposto dalla legge a proposito del piano straordinario di 102mila assunzioni: nelle prossime ore arriverà il decreto del D.D.G., assieme all’avviso, previsto al comma 103 – contenente le modalità della “domanda di assunzione e l’espressione delle preferenze, la proposta di assunzione, l’accettazione o la rinuncia” – atteso in Gazzetta Ufficiale per domani o al massimo venerdì prossimo.

 

Dopo la prima fase, tradizionale, che si concluderà con l’assegnazione dei docenti alle scuole che sarà provvisoria, si passerà a quella innovativa, previste dal comma 100 della Legge 107 del 13 luglio 2015: tutti gli aspiranti docenti interessati, dovranno produrre domande e preferenze provinciali tra il 28 luglio e il 14 agosto (entro le ore 14.00) attraverso il sistema telematico ministeriale Polis. È bene sapere sin d’ora che i candidati all’assunzione dovranno indicare, graduandole, tutte le provincie italiane: in caso contrario, se ne lasceranno fuori anche una, saranno automaticamente esclusi dal piano di immissioni in ruolo. Inoltre, come sempre previsto dal testo di riforma, tutti coloro che sono inseriti con riserva nelle graduatorie di merito o ad esaurimento oppure sono già di ruolo non potranno produrre domanda: il sistema rifiuterà automaticamente l’acquisizione nel sistema informatico.

 

“Con la Buona Scuola – commenta ancora il presidente Anief – il Governo è arrivato all’ultima frontiera: trattare le procedure di immissioni in ruolo come quelle sui trasferimenti interni del personale, anticipando a Roma quello che avverrà nelle singole scuole il prossimo anno con la chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici: si procederà, in pratica, verso delle assunzioni senza controllo, “al buio” ma automatizzate. Peccato che è tutto illegale”.

 

Già, perché se è vero che le attuali graduatorie provinciali ad esaurimento sono in corso di pubblicazione, a seguito dello scioglimento delle riserve, le stesse non corrispondono ai futuri albi territoriali. I 206.596 docenti attualmente iscritti in una sola provincia, infatti, senza tener conto dei 19.843 idonei dell’ultimo concorso, saranno inseriti d’ufficio con i rispettivi punteggi nelle altre 99 province, secondo l’ordine di provincia di preferenza apposto.

 

“Ciò comporta – dice ancora Pacifico – la necessaria pubblicazione delle singole graduatorie degli albi territoriali e dei posti attribuibili per classe di concorso e ordine di scuola a livello territoriale dal piano straordinario. Cosa che i rappresentanti del Miur non sembra vogliano fare, perché sarà il sistema informatico a incrociare i dati di chi ha presentato domanda: un cervellone genererà una mail automatica che comunicherà l’assunzione in questa o quella provincia al candidato che dovrà accettare sperando che la posta elettronica funzioni, ignaro dei criteri utilizzati per l’individuazione”.

 

“E se uno dei 220mila precari interessati non riceverà alcun proposta, allora, potrà soltanto ritenersi sfortunato perché non avrà niente da impugnare: un po’ come il ‘gratta e vinci’, quando hai perso. Se invece, baciato dalla dea bendata sarà assunto, non saprà mai perché, pur avendo scelto Lampedusa o Cuneo come ultima provincia e Palermo come prima, magari dove vive: dovrà per tutta la vita lavorare lontano da affetti e amici, seppur in un posto ameno”.

 

“Ma si sa, il mistero rende affascinante la vita. Unico rimorso, ma solo per i cultori del diritto, è che ormai nello Stato italiano non si assume più per merito ma al buio, almeno fino a quando un giudice getterà luce e ripristinerà le più elementari regole di accesso al pubblico impiego. Speriamo di avere torto, anche se la fede comincia a vacillare. Anief, comunque, non starà a guardare”, conclude il presidente Pacifico.