Il Governo sta preparando il bando per il concorso a 60mila cattedre. La prima prova potrebbe tenersi già entro Ottobre. Dal Miur potrebbero arrivare indennizzi fino a 10 mensilità per gli insegnanti precari ingiustamente non assunti.
Si iniziano a delineare i piani del Governo sulla Buona scuola. Il tema cardine della Riforma sarà il maxi-piano di assunzioni che partirà a settembre e si concluderà con un bando per 60mila cattedre a giugno per il triennio 2016-2019. Ma andiamo con ordine.
Per quanto riguarda i precari il Governo conto di assumere da settembre 120 mila insegnanti, quota a cui si arriverebbe assumendo i 12mila tra vincitori e idonei della tornata dell’ultimo Concorso, indetto nel 2012 dal Ministro Profumo, a cui si sommerebbero gli 80/90mila precari storici inseriti nelle Gae e altri 15-20mila circa tra i supplenti annuali delle Graduatorie d’istituto.
Secondo fonti di stampa la principale novità riguarda, infatti, proprio i docenti nelle graduatorie di istituto per il quale il Governo starebbe ipotizzando un contratto ponte che darà loro l’agognata cattedra per un anno, ma non il “ruolo”. Un anno ponte ma per ottenere l’assunzione a tempo indeterminato i 15-18 mila precari dovranno partecipare al prossimo concorso.
Il concorso. L’altro punto cardine sarà il concorso. La prova andrà a bando entro giugno 2015 e già in ottobre il Miur conta di fare le prime selezioni scritte in modo da terminare entro la prossima primavera. Inizialmente doveva essere un concorso per 40 mila posti, ma saliranno a 60 mila ed è possibile che per i 15-18 mila “contratti-ponte” ci sia una corsia preferenziale. In pratica questi insegnanti otterrebbero un’ultima supplenza annuale con la garanzia di una corsia preferenziale nella nuova tornata contrattuale.
In tutto l’operazione dovrebbe costare poco meno di 700 milioni nel 2015 e un paio di miliardi a regime. Le risorse restanti serviranno per il nuovo concorso da bandire quest’anno per 60mila posti da spalmare nel triennio 2016-2019. Il numero complessivo degli interessati toccherebbe così quota 180mila.
Il Miur sta anche preparando indennizzi per gli insegnanti precari ingiustamente non assunti: si va da un minimo di 2,5 mensilità fino a dieci mensilità per i “super precari”. Il nodo avrebbe superato il vaglio politico anche se resta quello tecnico visti anche i rilievi sulle coperture posti dai tecnici del Mef che hanno espressamente chiesto al Miur di indicare la platea esatta dei potenziali beneficiari del risarcimento e l’onere finanziario.
FONTE: Pensioni Oggi (www.pensionioggi.it)