fondi-formazione-docenti-piano-ripartizioneFondi per formazione dei docenti: il piano di ripartizione e alcune indicazioni utili relative all’argomento.


Indicazioni e piano di ripartizione dei fondi per formazione dei docenti a.s. 2018/2019: dopo l’intesa arriva la nota del Ministero. Tra le priorità della formazione la nota richiama espressamente le sperimentazioni delle sezioni primavera funzionanti presso le istituzioni statali.

 

La nota 50912 del 19 novembre 2018 recante la quantificazione delle risorse finanziarie da assegnare alle istituzioni scolastiche per la formazione in servizio dei docenti, per la formazione dei neo-assunti e per la formazione sull’inclusione, arriva a valle dell’intesa del 15 novembre 2018. Con l’a.s. 2018/19, peraltro, si conclude anche l’ultima annualità del primo triennio del Piano Nazionale di formazione del personale docente  2016-2019 adottato con il DM 797/16.

 

Tra le priorità della formazione, oltre al riferimento all’attuazione delle Indicazioni nazionali e Linee Guida e agli approfondimenti di carattere disciplinare, la nota richiama espressamente le sperimentazioni delle sezioni primavera funzionanti presso le istituzioni statali ed alla necessità del loro coordinamento in curricoli verticali, rimandando, invece, a future indicazioni della Direzione generale del MIUR per il Piano Nazionale Scuola Digitale.

 

Dalla nota anche un espresso riferimento al documento di lavoro elaborato dai tre gruppi di esperti e pubblicato il 16 aprile 2018, in relazione agli standard di qualità delle iniziative formative, gli standard professionali dei docenti e documentazione a corredo della formazione in servizio.

 

Nel triennio di vigenza del Piano nazionale sono intervenute importanti novità, a partire dal rinnovo del CCNL che ha rafforzato le competenze del Collegio, secondo quanto la FLC CGIL ha sempre sostenuto. Non a caso la nota 50912/18 espressamente ricorda che le modalità di svolgimento della formazione in servizio vengono deliberate dal Collegio dei docenti, sulla base del PTOF, per cui è su queste basi che trova senso anche l’assunto della L. 107/15, comma 124, secondo cui la formazione in servizio è obbligatoria, permanente e strutturale.

 

La nota chiarisce, inoltre, che le risorse per la formazione vengono allocate sulle scuole polo in attesa della definizione del CCNI sui criteri per generali di ripartizione come definito dall’art. 22 c.4 lett. a3) del CCNL comparto istruzione e ricerca 2016-2019, sottoscritto il 19 aprile 2018.

 

Auspichiamo che questo significhi finalmente il superamento definitivo delle scuole Polo della L. 107/15, un’esperienza che ha sovrapposto le esigenze della semplificazione amministrativa, di spesa e rendicontazione, confondendole con l’obiettivo di migliorare la qualità della formazione e finendo per produrre di fatto percorsi formativi imposti e quindi sostanzialmente poco efficaci.

 

Rinviamo ad ulteriori approfondimenti per gli aspetti particolari della formazione in servizio e quella dei docenti neo assunti, anche rispetto alle esigenze della formazione dei docenti avviati al percorso annuale di cui alla nota 41693 del 21 settembre 2018, che non sono contemplati nelle indicazioni sulla formazione in servizio.