Firmato un nuovo decreto sull’edilizia scolastica: in arrivo fondi per messa in sicurezza e riqualificazione energetica degli edifici.
Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha firmato un nuovo Decreto sull’edilizia scolastica che assegna 1 miliardo e 125 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria sulle scuole secondarie di secondo grado.
Un Decreto molto atteso, anche per il costante divario tra Nord, Centro, Sud e Isole che continua a permanere. Un divario che in questi ultimi anni molte amministrazioni meridionali stanno cercando di colmare, ma che ha visto l’accumularsi di problematiche trascurate nel tempo come la manutenzione ordinaria e straordinaria, che oggi richiedono interventi più radicali e fondi più cospicui.
Firmato decreto sull’edilizia scolastica: fondi per messa in sicurezza e riqualificazione
Il Decreto Ministeriale attribuisce le risorse economiche direttamente alle Province, alle Città metropolitane e agli enti di decentramento territoriale per interventi di messa in sicurezza, riqualificazione energetica e nuova costruzione.
Ricordiamo che con riferimento alla realizzazione, fornitura e manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici, la L. 23/1996 (art. 3) ha stabilito che provvedono:
- i comuni, per quelli da destinare a sede di scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado
- e le province, per quelli da destinare a sede discuole di istruzione secondaria di secondo grado.
Il commento del Ministro
“Con questi investimenti, oggi, abbiamo impresso una forte accelerazione. Stiamo lavorando per sbloccarne rapidamente altri. Gli edifici scolastici nel nostro Paese sono circa 40.200, questo significa che la scuola è dappertutto ed è il segnale che lo Stato c’è. Cominciamo a lavorare affinché tutte le scuole di questo Paese siano luoghi di sicurezza, di sostenibilità, luoghi di accoglienza e di socialità”.
Lo dichiara il Ministro, che è così intervenuto alla presentazione del “XX rapporto sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi” di Legambiente.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it