Dopo che lo scorso dicembre era arrivata una prima intesa sulla parte economica adesso arriva l’accordo definitivo: c’è la firma sul Rinnovo del Contratto per il comparto Scuola 2023.
Si completa il percorso anche per un altro dei comparti centrali delle nostre pubbliche amministrazioni: quello relativo all’Istruzione e alla Ricerca.
La firma sull’ipotesi di CCNL 2019-2021, infatti, porta a compimento l’iter aperto alla fine dell’anno scorso, quando era stata sottoscritta l’Ipotesi di CCNL sui principali aspetti del trattamento economico del personale. Un documento che ha consentito, in pratica, di erogare l’anticipazione della parte economica.
Scopriamo invece quali sono le novità che arrivano a seguito di questo ulteriore step.
Arriva la firma sul Rinnovo Contratto Scuola 2023
Firmata dunque all’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) l’ipotesi di accordo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per il comparto dell’istruzione e della ricerca, relativo al periodo 2019-2021.
Dopo giornate di trattative serrate, Aran e organizzazioni sindacali hanno raggiunto un accordo che riguarda complessivamente 1.232.248 dipendenti, di cui:
- 1.154.993 appartenenti ai settori scuola e Afam (inclusi gli 850mila insegnanti)
- e 77.255 lavoratori dei settori università ed enti di ricerca (esclusi i docenti).
Il contratto appena firmato completa la sequenza contrattuale per i settori Istruzione e ricerca avviata con l’accordo economico sottoscritto nel dicembre 2022.
L’accordo raggiunto rappresenta un passo importante per il miglioramento delle condizioni di lavoro nel settore dell’istruzione e della ricerca, assicurando un riconoscimento adeguato ai dipendenti che operano in queste aree fondamentali per la crescita del Paese.
Aumenti di stipendio
Grazie alle risorse allocate dal governo e finalizzate dall’Aran, il contratto prevede aumenti salariali medi mensili di:
- 124 euro per i docenti
- 96 euro per il personale Ata
- e di 190 euro per i Direttori dei servizi generali e amministrativi.
Si registra anche un ulteriore incremento del Compenso Individuale Accessorio (CIA) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 79,40 euro a 87,50 euro.
A ciò si aggiunge anche un incremento del 10% delle retribuzioni delle ore aggiuntive per i docenti finanziato con il FMOF (Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa).
Lavoro agile
Un’altra novità di rilievo, estesa a tutti i settori, è l’introduzione e la regolamentazione del lavoro agile anche per questo comparto.
Durante le trattative sono state riviste le disposizioni relative al personale scolastico, al personale amministrativo delle università e delle accademie e conservatori, mentre per il personale degli enti di ricerca è previsto un accordo integrativo.
In particolare, per gli enti di ricerca, l’accordo prevede una successiva trattativa per la definizione dell’ordinamento professionale e per risolvere la questione delle risorse aggiuntive per gli enti di ricerca non vigilati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur).
Funzioni professionali
In merito alle attività, recentemente introdotte, che vedono protagonisti i tutor e gli orientatori, sono state recepite dal contratto che le inquadra come funzioni professionali e le riconduce nella contrattazione dando seguito a un preciso impegno preso in tal senso dal Ministero.
Nel contratto è stato dato un importante riconoscimento anche al personale ATA. Infatti, è stato possibile prevedere un riordino delle aree relative al personale ATA delle istituzioni scolastiche, offrendo concrete opportunità di sviluppo professionale a una platea di circa 182.000 dipendenti.
Sviluppi professionali verticali dal profilo A al profilo di Operatore
Lo scopo è quello di favorire un’attività qualificata di assistenza alle esigenze degli alunni con disabilità. L’intervento utilizza le risorse finanziarie contrattuali previste (0,55% della massa salariale pari a 36,9 milioni di euro annuali).
Semplificare le procedure per accedere alle posizioni economiche
Questo sarà fatto attraverso un percorso più veloce di formazione e valutazione per l’inserimento in una graduatoria con validità triennale. Al fine di garantire la formazione al personale ATA per l’attribuzione delle posizioni economiche, il Ministero ha inoltre sostenuto un emendamento al DL PA 2 che prevede lo stanziamento di risorse finanziarie aggiuntive.
Attribuire nuove posizioni economiche orizzontali
Infatti, a fronte di una situazione attuale che vede l’attribuzione di 56.103 posizioni economiche per un valore lordo Stato totale, per 13 mensilità, pari a 66.944.857,50 euro, risultano disponibili per la contrattazione risorse aggiuntive per finanziare l’attribuzione di ulteriori posizioni economiche e/o di eventuali rivalutazioni economiche pari a 72.031.852,50 euro lordo Stato.
Istituire un nuovo ordinamento dei profili professionali
Questo consentirà di valorizzare il personale ATA e le figure apicali dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) attraverso:
- una nuova area di funzionari ai quali sarà possibile attribuire un incarico triennale di “elevata qualificazione professionale” (con un incremento della retribuzione pari a 60 euro mensili), eliminando l’area C (a oggi mai utilizzata)
- e, in fase transitoria, la possibile stabilizzazione in quest’area, degli attuali assistenti amministrativi facenti funzione che abbiano svolto per almeno tre anni il ruolo di DSGA nelle scuole, mediante procedure selettive riservate.
Gli attuali DSGA di ruolo manterranno il diritto ad avere attribuito un incarico di elevata qualificazione sino alla cessazione.
Il testo del nuovo contratto
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it