erasmus italianoIl progetto diventa anche nazionale: arriva l’Erasmus italiano, grazie ai fondi dell’Unione Europea. Ecco di cosa si tratterà.


Il progetto Erasmus è uno dei programmi più di successo per gli universitari, che prevede una mobilità studentesca all’interno dell’Unione Europea. Si tratta anche del più noto e longevo programma finanziato dall’UE e rientra nell’ampio progetto denominato Erasmus+.

Grazie ai fondi UE, il programma Erasmus diventa anche italiano: si tratterà di una nuova versione di “mobilità” tra gli atenei, ma all’interno dei confini nazionali.

Vediamo di cosa si tratta nello specifico.

Erasmus italiano: di cosa si tratta

Grazie ai fondi dell’Unione Europea, il nostro Paese si prepara ad organizzare l’Erasmus italiano.
Nella Manovra, infatti, sono previste delle borse di studio da quasi 1000 euro, per circa 10mila studenti che vorranno partecipare al progetto.

Con l’Erasmus italiano, gli studenti potranno scegliere un ateneo italiano, dove poter frequentare uno o più corsi e approfondire argomenti specifici, magari non trattati negli atenei di provenienza.

Il progetto nasce, in forma embrionale, nelle università di Bergamo e Reggio Calabria.
Il nuovo programma interesserà tremila studenti nel 2024 e settemila studenti nel 2025, che potranno ottenere un aiuto per la mobilità tra università italiane. Il contributo sarà esentasse.

Il profilo dello studente Erasmus italiano

Secondo l’ultimo Report annuale Erasmus+, l’Italia è al primo posto fra i Paesi del programma, come numero di partecipanti in partenza per attività di studio e formazione in Europa.
Lo studente Erasmus italiano ha un’età media di 23 anni e nel 59% dei casi è una studentessa. I Paesi più “gettonati” sono la Spagna, la Francia, la Germania, il Regno Unito e il Portogallo.

Gli studenti che svolgono tirocini, in media, restano per tre mesi e mezzo.

Per poter partecipare, occorre frequentare un corso di laurea triennale, magistrale o essere iscritti ad un dottorato di ricerca. Bisogna aver completato il primo anno ed essere iscritti ad un ateneo accreditato al programma Erasmus+. Inoltre, bisogna avere un livello di conoscenza linguistica adeguato.

Essendo posti limitati, viene data la precedenza agli studenti con una media alta e con un buon numero di esami sostenuti. Inoltre, si tiene sempre in considerazione il modello Isee.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it