emergenza-burnout-docentiSu iniziativa della Gilda degli Insegnanti di Treviso, sempre in prima linea nella difesa e valorizzazione della professione docente, il 31 maggio scorso il Liceo Da Vinci ha ospitato un corso di formazione ed aggiornamento di particolare interesse per il mondo della scuola dal titolo: Emergenza burnout – Professione docente o missione impossibile?”.


L´incontro ha affrontato il tema della prevenzione, formazione e gestione dello stress lavoro correlato in ambiente scolastico. La numerosissima partecipazione raggiunta e l´affollamento dell´aula magna hanno testimoniato il livello di interesse suscitato dall´iniziativa, poiché la tematica rispecchia lo stato di malessere percepito dagli insegnanti a causa dello stress a cui è sottoposta la categoria, accentuato anche dall´impressionante dilagare di aggressioni sia fisiche che verbali.

 

L´incontro si è posto l´obiettivo di cercare assieme soluzioni di tipo normativo a tutela di una professionalità sempre più a rischio, auspicando una riappropriazione dell´autorevolezza e del prestigio del ruolo docente. Illustre relatore del convegno è stato il dr. Vittorio Lodolo D´Oria, medico specialista, esperto in patologie professionali degli insegnanti, che ha a suo attivo numerose pubblicazioni sul tema, corsi di formazione e varie ricerche scientifiche.

 

Lodolo D´Oria da tempo si sta battendo per la tutela della categoria dei docenti, la sua iniziativa più recente è stata una petizione indirizzata alla nuova legislatura per modificare le maggiori criticità che ne influenzano il livello di malessere. La sensibilizzazione al tema ha avuto un importante riscontro con il recente contratto degli insegnanti che all´art. 22 introduce la materia della tutela della salute nell´ambiente di lavoro e l´individuazione delle misure di prevenzione dello stress lavoro correlato e di fenomeni di burn-out.

 

Tuttavia il dr. Lodolo D´Oria ha puntualizzato come il MEF, pur custodendo i dati relativi alle inidoneità all´insegnamento, non li abbia mai diffusi, impedendo in questo modo che le patologie psichiatriche, stimate per l´80% fra le cause di inidoneità, vengano riconosciute come malattie professionali, primo step per avviare le conseguenti azioni di prevenzione. La prevenzione però, si sa, rappresenta un costo per lo Stato, quindi gli insegnanti continuano ad ammalarsi e le riforme previdenziali sono passate sulla loro testa senza considerare l´incidenza delle patologie professionali che si ipotizza siano dovute ad una serie di fattori specifici della professione del docente, come ad esempio il rapporto duraturo, quotidiano e quasi ossessivo con l´utenza, per cicli di 3 o 5 anni in cui l´utenza ad ogni ciclo ringiovanisce mentre l´insegnante invecchia (effetto Dorian Grey capovolto) e così via.

 

Ad integrazione dell´intervento del dr. Lodolo D´Oria sono intervenute la dr.ssa Mariagrazia Zambon che ha denunciato il peso e l´aggravio degli aspetti burocratici nel lavoro del docente e la dr.ssa Michela Gallina, Coordinatrice provinciale della Gilda di Treviso, psicologa e psicoterapeuta la quale ha illustrato come la modificazione dei sistemi di rappresentazione delle funzioni genitoriali da autorevoli ad accudenti abbia prodotto dei figli fragili e narcisisti, incapaci di reggere l´urto delle piccole frustrazioni che sfociano nelle reazioni di aggressività dilagante verso i docenti.