Eliminazione della traccia di Storia dall’esame di Maturità? La Gilda degli Insegnanti espone le ragioni del suo disaccordo.
Con grande autorevolezza e riprovazione dice no all´abolizione della traccia di Storia dalla prova di Maturità, Adriano Prosperi, professore emerito di Storia moderna presso la Scuola Normale di Pisa che ha riservato a Professione docente un bel saggio sulla sua importanza, “Storia, magistra vitae, che ricerca la libertà di fatto“.
“Lo studio della storia”, osserva Adriano Prosperi, “non può guarire la specie umana dai suoi difetti e mettere la parola fine ai suoi errori. Ma ha una funzione decisiva nel combattere la smemoratezza degli individui e le deformazioni interessate di chi semina errori e inganni a scopo di potere. La ricerca della verità storica sul passato recente ma anche sui secoli e millenni precedenti, ha animato la cultura dell’Italia repubblicana, impegnata a cancellare le false verità della capillare propaganda del regime fascista e la retorica risorgimentista ma anche ad aprire nuovi cantieri di ricerca. “
L´assenza di Storia è oblio, anticamera della barbarie. Così la senatrice Liliana Segre in un´intervista rilasciata al nostro giornale commenta l´esame di Maturità senza traccia storica.
“La storia è una disciplina molto speciale perché ci insegna a non ricadere nell´errore”, afferma la senatrice. “E´ un grande affresco liquido che va osservato, compreso e metabolizzato a condizione che sia “arte pubblica, dunque disponibile.
L’assenza di storia si chiama oblio, anticamera della barbarie, categoria diabolica che ha attraversato tutto il ’900. Che un Paese come il nostro pratichi la smemoratezza, francamente, mi imbarazza ma non mi sorprende. La scelta di non fare i conti con il proprio passato produce frutti avvelenati.”