I 30mila docenti idonei all’insegnamento del Concorso del 2020 restano precari. Hanno superato le prove e ottenuto l’abilitazione ma rischiano di non essere mai assunti.

Nonostante ci siano migliaia di cattedre scoperte, verranno utilizzati per coprire le supplenze. Nelle immissioni in ruolo saranno scavalcati dai vincitori delle successive selezioni, ovvero del Concorso PNRR del 2023/2024.  Un’ingiustizia vera e propria che ha portato alla mobilitazione di migliaia di docenti.

Il 30 agosto scenderanno in piazza: attese proteste e mobilitazioni in almeno 10 regioni.

Docenti idonei al Concorso 2020 restano precari

Hanno superato tutte le prove del Concorso ordinario per le immissioni la ruolo del 2020, ottenuto l’abilitazione e l’idoneità all’insegnamento, ma non saranno assunti. I loro posti sono stati riservati ai colleghi selezionati con il bando PNRR del 2023.

Resteranno precari e verranno utilizzati per coprire le migliaia di supplenze attese nel nuovo anno scolastico 2024/2025 che, secondo i dati dei sindacati, registrerà il record assoluto di docenti precari, ben 250mila tra maestri e professori.

Ma perché bandire nuovi concorsi quando ci sono migliaia di docenti idonei e pronti a ricoprire i posti vacanti?

Così facendo il numero degli insegnanti precari continua inevitabilmente ad aumentare. In soli 7 anni è stato registrato un aumento è stato del 72%. Secondo le stime elaborate da ANIEF quest’anno “un docente su quattro sarà precario.”

Il nuovo slittamento delle assunzioni dei docenti idonei al Concorso 2020, che saranno di fatto scavalcati dai vincitori delle nuove selezioni, ha portato all’organizzazione di mobilitazioni spontanee in tutto il paese.

Mobilitazioni e proteste dei docenti in tutto il Paese

Venerdì 30 agosto alle ore 11 i docenti hanno indetto un flashmob davanti agli Uffici Scolastici Regionali in almeno 10 regioni italiane. Lo scopo del Movimento è quello di denunciare l’ingiustizia subita, chiedere il riconoscimento del loro diritto di merito e protestare contro la decisione del Ministero dell’Istruzione e del Merito di limitare le assunzioni e bandire nuovi concorsi.

Numerose altre forme di protesta pacifica saranno organizzate dai docenti precari di tutta Italia nei prossimi giorni e sostenute FLC CGIL.

La lotta degli insegnanti precari non è solo finalizzata al riconoscimento del loro diritto all’assunzione, ma alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla necessità di stabilità del personale docente e dello stesso sistema scolastico sempre più precarizzato a causa di macchinosi sistemi di reclutamento e di ingiuste decisioni.


Fonte: articolo di Martina Pietrograzia