A dimostrarlo la Gilda degli insegnanti che ci ha inviato un comunicato ed uno studio approfondito sul nuovi sistema di scatti stipendiali proposto dal Governo nelle linee guida per la riforma della scuola.
Nel documento del Governo si afferma che gli scatti triennali favoriranno tutti i docenti, sia i neo immessi che i docenti attualmente in ruolo, potendo guadagnare fino a 9mila euro in più a fine carriera.
E’ vero? “Il nuovo meccanismo – affermano dalla Gilda – non migliorerà il trattamento economico riservato ai docenti, ma al contrario provocherà un taglio degli stipendi”.
Secondo il sindacato, il nuovo sistema viene appositamente presentato dal Governo in modo fuorviante, perché, in realtà: “saranno molto numerosi gli insegnanti bravi che non si vedranno riconosciuti da uno fino a 8 anni di anzianità già maturata nella propria fascia stipendiale, e i più penalizzati risulteranno quelli prossimi al passaggio alla fascia successiva. Con l’introduzione dei nuovi scatti, non sarà riconosciuta ai neo immessi l’anzianità pre-ruolo e ai docenti in ruolo quella maturata nella propria fascia; di conseguenza saranno un’esigua minoranza coloro che a fine attività lavorativa avranno riconosciuti 36 anni di servizio corrispondenti a 12 scatti triennali. Dal confronto tra i due sistemi emerge che, con
lo scatto due trienni sì e un no, un docente di scuola superiore neo immesso in ruolo, al termine dei 36 anni di servizio, perderebbe 1.444 euro netti”.
L’esempio preso dalla Gilda è semplice. Il docente meritevole, che ha raggiunto tutti i crediti di competenza e che ottiene sempre gli scatti, avrà un guadagno annuo di 1.676 euro rispetto al sistema di progressione economica ancora in
vigore, il docente “immeritevole”, invece, perderebbe 7.684 euro all’anno.” (clicca sulll’immagine per ingrandire).
FONTE: Orizzonte Scuola (www.orizzontescuola.it)