Dirigenti scolastici, proclamato lo stato di agitazione. Inviata la richiesta del tentativo di conciliazione.
Anche per la dirigenza scolastica è tempo di mobilitazione. Mentre si rivendica, con l’insieme del comparto, l’avvio del negoziato per il rinnovo contrattuale del triennio 2019-21, ancora si attende la firma definitiva di quello del triennio precedente, da ben quattro mesi all’esame degli organi di controllo.
Nel frattempo sono ancora in attesa di certificazione i fondi del FUN 2017/18 e 2018/19, mentre procede il cammino del disegno di legge “concretezza” che prevede inopinatamente il controllo delle presenze a scuola con modalità di rilevazione biometrica.
Dalla lettura del resoconto dei lavori, l’esclusione dei docenti con il riconoscimento della specificità delle istituzioni scolastiche rispetto al resto del pubblico impiego, non estende la misura al personale ATA – che resterebbe quindi sottoposto agli stessi controlli previsti per il resto della PA – né ai dirigenti scolastici, per i quali si prevede che saranno sottoposti al controllo ai soli fini della “verifica dell’accesso”.
Una norma assurda e irriguardosa, che i sindacati chiedono di cancellare, escludendo tutto il personale della scuola – non solo i docenti – da tali modalità di controllo. Queste, insieme ad altre riguardanti le responsabilità in materia di sicurezza e i continui appesantimenti burocratici a carico dei capi d’istituto e delle segreterie, le ragioni principali per cui la Federazione CISL Scuola, Università e Ricerca, insieme a Flc CGIL, UIL Scuola RUA e SNALS Confsal, ha indetto lo stato di agitazione dei dirigenti scolastici inviando agli organismi competenti la richiesta di svolgimento del tentativo di conciliazione. In allegato la nota unitaria.