nuovo_logo_FLC, campaniaL’11 dicembre 2015, le Organizzazioni Sindacali rappresentative dell’Area V sono state convocate dal Direttore generale dell’USR della Campania per la stipula dei contratti collettivi integrativi regionali della dirigenza scolastica. La definizione delle risorse utili e le relative certificazioni contabili sui compensi accessori da parte dell’Amministrazione sono state incredibilmente lente e tardive, nonostante i continui solleciti della FLC CGIL.

 

Nell’interesse dei lavoratori, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali, la FLC CGIL ha assunto una posizione migliorativa contro la proposta dell’Amministrazione, che aggiungeva le economie nella quota della retribuzione di risultato, con sensibili riflessi negativi sulla posizione previdenziale dei lavoratori interessati, un improprio aumento del salario accessorio una tantum annuale ed un corrispondente abbassamento di quello mensile di posizione.

 

Purtroppo, l’Amministrazione non ha inteso negoziare la proposta chiedendo, in pratica, la ratifica da parte delle Organizzazioni Sindacali di una proposta non condivisibile.

 

A nulla sono valse le argomentazioni in favore di una rimodulazione delle somme qualificate come economie: si sarebbero dovute attribuire ai dirigenti negli anni di competenza e non dopo tre anni, in assenza di verifiche intermedie.

 

L’ammontare complessivo delle economie – così come le ha definite l’Amministrazione – è rilevante e la FLC CGIL ne chiede la ripartizione sul salario mensile di posizione, che è una parte stabile della retribuzione accessoria, che concorre a definire il monte salariale per la quantificazione del TFR e dei ratei pensionistici.

 

L’Amministrazione è stata irremovibile, ritenendo di dover attribuire una sorta di “mancia” elargita una tantum sul salario di risultato ai dirigenti scolastici della Campania, che si vedono negato il loro diritto all’adeguamento dello stipendio MENSILE, dopo il blocco del rinnovo del CCNL, il blocco del FUN, i gravi ritardi e l’atto unilaterale di decurtazione stipendiale ai dirigenti scolastici campani, nonostante gli stessi abbiano garantito il regolare funzionamento delle scuole della regione, in mancanza di dirigenti titolari per i noti fatti relativi al concorso ordinario.

 

La FLC CGIL ha proposto ulteriori mediazioni per conservare l’unità sindacale e sottoscrivere i CIR, chiedendo di trattare le economie anno per anno: una richiesta assolutamente legittima, che avrebbe modificato le attribuzioni alle due componenti dello stipendio, quella di posizione mensile e quella di risultato una tantum annuale. Tale rivendicazione, però, è stata condotta solitariamente al tavolo, nonostante la posizione unitaria condivisa in ben tre riunioni intersindacali.

 

Pur volendo rispondere alle attese dei dirigenti scolastici ad un “risarcimento” stipendiale atteso da anni, benché assolutamente inadeguato, la FLC CGIL non può avallare la scelta operata da Amministrazione e OO.SS. firmatarie dei CIR. E non è una questione di principio, ma un fatto rilevante che incide sia sulle singole posizioni previdenziali e di TFR, sia sugli spazi di negoziazione futura, vieppiù compressi, con tutto quello che comporta in termini di tutela dei diritti, anche per quanto attiene alla valutazione dei dirigenti scolastici che l’Amministrazione sta già predisponendo.

 

Per la FLC CGIL della Campania questo è inaccettabile.