Il Ministro Giuseppe Valditara ha chiarito che non ci saranno modifiche alla prassi ormai consolidata nelle scuole: anche quest’anno esami fino all’8 settembre per riparare i debiti scolastici.
A conclusione dell’anno scolastico, le scuole hanno l’obbligo di comunicare all’ANS (Anagrafe nazionale degli studenti) gli esiti degli scrutini finali degli studenti.
La Comunicazione degli esiti potrà avvenire, sia puntualmente, attraverso le apposite funzionalità del SIDI, sia mediante invio di flussi da software certificati utilizzati dai singoli Istituti. Tutte le istruzioni sono indicate nella sezione denominata “Documenti e Manuali” dei servizi SIDI.
Da questi esiti possono purtroppo emergere anche i cosiddetti “debiti formativi”: si tratta di insufficienze da recuperare durante il percorso scolastico.
È stato istituito nella scuola secondaria superiore, dopo l’abolizione degli esami di riparazione (d.l. 253/28 giugno 1995, coordinato con la legge di conversione 352/8 agosto 1995). Le modalità del recupero sono state oggetto negli anni di successive revisioni.
Nell’anno scolastico 2007-2008, il ministro della Pubblica istruzione ha emanato una riforma della disciplina del debito formativo, prevedendone il recupero prima dell’ammissione all’anno successivo (d.m. 80/3 ottobre 2007).
È compito pertanto delle scuole mettere in campo, nel corso di tutto l’anno scolastico, interventi didattici ed educativi volti a far superare agli studenti le insufficienze che rischiano di compromettere il proseguimento dei loro studi.
Debiti scolastici, anche quest’anno esami fino all’8 di settembre
La regolamentazione del 2007, risalente all’ex Ministro Fioroni, prevedeva il 31 agosto come data per verificare che gli studenti abbiamo recuperato i debiti scolastici. Tuttavia in passato vi è sempre stata tolleranza fino alla prima settimana di settembre e comunque entro l’inizio delle lezioni.
Come chiarito nella circolare trasmessa dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, anche quest’anno la scadenza sarà prorogata fino all’8 di settembre.
Si tratta, di una misura per venire incontro alle necessità organizzative e garantire la serenità degli istituti scolastici e delle famiglie: non ci saranno pertanto modifiche alla prassi ormai consolidata nelle scuole.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it