L’assemblea della Camera ha approvato a maggioranza (con 243 voti favorevoli) l’articolo 1 del ddl Scuola che contiene le finalità del provvedimento.
Con l’articolo viene ribadita l’autonomia scolastica da attuare attraverso alcuni strumenti: la possibilità di rimodulare il monte ore annuale di ciascuna disciplina; il potenziamento del tempo scuola anche oltre i modelli e i quadri orari; la programmazione plurisettimanale e flessibile dell’orario complessivo.
Le scuole potranno dunque garantire l’apertura pomeridiana e la riduzione del numero di alunni e di studenti per classe.
Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha espresso la sua soddisfazione su Twitter: “Approvato articolo 1 #labuonascuola finalmente si potrà dare piena attuazione all’autonomia”.
I Cobas, intanto, sono sempre sul piede di guerra. Il portavoce Piero Bernocchi propone agli altri sindacati e a tutto il “popolo della scuola pubblica” uno sciopero congiunto per bloccare gli scrutini. “Dopo le declamazioni, lo convochiamo davvero insieme lo sciopero durante gli scrutini, del tutto legittimo almeno per i primi due giorni? E tutti in piazza domenica 7 giugno? Il “maestro” Renzi bocciato senza appello: molto meglio dietro la lavagna (con le orecchie d’asino) che davanti. In suo soccorso corre Roberto Alesse, presidente della Commissione di garanzia. Da quando decide lui le precettazioni?”.
Arrivata anche la prima ‘tagliola’ della commissione Bilancio alla Camera, chiamata a esaminare i circa 1.800 emendamenti al ddl Scuola e il testo così come uscito dalla commissione Cultura.
A quanto si apprende, la Bilancio ha esaminato gli emendamenti dall’articolo 1 al 7, bocciando 18 delle 400 proposte di modifica presentate alla prima parte del ddl. Gli altri pareri saranno espressi nelle prossime sedute.
Inoltre la Commissione Bilancio nel suo parere al testo ha dato 30 condizioni che dovranno essere recepite durante il passaggio in aula.