Forte l’aspettativa di tanti precari della scuola nei confronti del giudizio della Consulta dopo che da quasi un anno la Corte di Giustizia europea ha dichiarato illegittima la normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato.
Dopo il rinvio dell’udienza già prevista per lo scorso 23 giugno, la Corte Costituzionale ha finalmente fissato per il 17 maggio 2016 la nuova data per discutere della legittimità della normativa italiana in materia di reiterazione dei contratti a termine nel comparto scuola oltre i 36 mesi.
Come noto su questa materia la Corte di Giustizia europea ha già da tempo espresso il proprio giudizio negativo. Risale infatti al 26 novembre 2014 la pronuncia con cui la Corte di Lussemburgo ha pesantemente censurato lo Stato italiano per l’abuso dei contratti a termine nel comparto scuola.
Ora da mesi i precari della scuola, che in gran numero hanno avviato una vertenza per avere riconosciuto il proprio diritto alla stabilizzazione dopo tanti anni di supplenza, aspettano che anche la Corte Costituzionale si esprima finalmente e coerentemente su tale materia.
Questa vertenza assume ancor più rilevanza a fronte di un piano di assunzioni varato dal Governo che esclude ancora tanti lavoratori precari (docenti e ATA) che avrebbero titoli e requisiti per poter essere immessi in ruolo.
La FLC CGIL con i propri legali, dopo essere già intervenuta nella causa svoltasi presso la Corte di Lussemburgo, parteciperà anche alla discussione del giudizio in Corte Costituzionale e proseguirà con tutte le ulteriori iniziative che si renderanno necessarie – tanto sul piano legale che sindacale – per soddisfare i diritti legittimi dei lavoratori precari.