coronavirus-acquisto-cancelleriaSono molti, in queste ore, i dubbi e le perplessità dei cittadini, soprattutto in merito a ciò che sono autorizzati a fare e quali sono i servizi considerati essenziali.


Coronavirus: acquisto di cancelleria e materiale per la didattica. Molti, infatti, chiedono chiarimenti in merito alla possibilità di acquistare materiale scolastico, biancheria e vestiti nei supermercati.

In questa materia regna il caos: in alcune catene è consentito, in altre vi sono sbarramenti nelle relative corsie, in altri ancora tali acquisti si possono effettuare solo dal lunedì al venerdì.

Il governo, nelle Faq relative al Decreto #IoRestoaCasa, risponde:

“Sì. Le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e i mercati sono chiusi nelle giornate festive e prefestive, ad esclusione delle farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività. Pertanto, i supermercati presenti nei centri commerciali possono aprire nelle giornate festive e prefestive limitatamente alle aree di vendita di prodotti farmaceutici, parafarmaceutici e di generi alimentari.

Mentre, per quanto riguarda i mercati, sia all’aperto sia coperti, in essi può essere svolta soltanto l’attività di vendita di generi alimentari. Deve essere in ogni caso garantita la distanza interpersonale di 1 metro, anche attraverso la modulazione dell’orario di apertura. Resta vietata ogni forma di assembramento”.

Quindi, facendo chiarezza, tali prodotti possono essere acquistati all’interno delle grandi catene, ma non nel weekend e salvo diverse disposizioni a livello regionale.

Molti esercizi rendono noto che lo sbarramento di alcune corsie è stato adottato per limitare le code e le attese. Evitando che la gente stazioni troppo a lungo all’interno nei supermercati.

Una esigenza legittima, che si scontra però con le necessità delle famiglie. Che devono poter acquistare il materiale per supportare la didattica a distanza che molte scuole hanno messo in atto in queste settimane.

Lo stesso dubbio vale non solo per le catene di supermercati, ma anche per i negozi di informatica che vendono anche materiale di cartoleria.

 


Fonte: Federconsumatori