Il Consiglio dei Ministri ha approvato l’ipotesi del Contratto Istruzione e Ricerca 2018 che aveva già avuto parere positivo del MEF (Ministero Economia e Finanze).
La pre intesa ora al vaglio della Corte dei Conti che dovrà esprimersi nei prossimi 15 giorni. Intanto nelle assemblee si registra un ampio consenso dei lavoratori e delle lavoratrici consultati.
Dopo il vaglio del MEF e del Consiglio dei Ministri, il contratto istruzione e ricerca 2018 adesso sarà analizzato dalla Corte dei Conti. Quest’ultima operazione dovrebbe concludersi in un paio di settimane. Per cui è stimabile come possibile data di convocazione per la sottoscrizione definitiva un giorno della seconda metà del mese di aprile.
Ma l’approvazione più importante la stiamo ricevendo in questi giorni dai lavoratori e dalle lavoratrici. Che, consultati capillarmente nelle assemblee FLC CGIL nelle scuole, centri di ricerca, università, accademie e conservatori, stanno esprimendo un ampio consenso sull’ipotesi di contratto.
Unico strumento per uscire dal lungo periodo di aziendalizzazione della conoscenza dettato dai blocchi normativi. E dalla indisponibilità politica a riconoscere nella contrattazione la realizzazione di reali percorsi democratici e partecipativi.
Questo riconoscimento che arriva dalla categoria dimostra che la FLC è il sindacato dei risultati, il sindacato che ottiene risultati, sia quando agisce la via legale. Sia quando agisce quella dell’interlocuzione politica, sia quando agisce la via contrattuale.
Nei prossimi giorni moltiplicheremo gli impegni e le assemblee sui territori in modo da completare il nostro percorso democratico per avere un mandato chiaro al momento della convocazione da parte dell’Aran.
Restano ancora delle criticità sulle quali ci impegniamo fin da subito a riaprire la contrattazione. In particolare l’aspetto economico che, visti i vincoli di legge di bilancio, è solo un primo ristoro alla perdita salariale di questi anni; urgente anche il problema delle sequenze sulla riformulazione dei profili del personale ATA e sulle sanzioni disciplinari. In particolare c’è l’impegno ad individuare percorsi di valorizzazione della figura dei docenti. Sia da un punto di vista salariale (per allinearli ai colleghi europei), sia da un punto di vista professionale.