contratto istruzione e ricercaContratto “Istruzione e Ricerca”: il secondo incontro di trattativa all’ARAN. Confronto serrato per una proficua chiusura del negoziato, ogni questione relativa al rapporto di lavoro e alle relazioni sindacali dovrà essere regolata dal contratto.


 

La FLC CGIL: “Non accetteremo nessun arretramento, gli 85 euro medi una base per aprire il confronto.”

 

Martedì 2 gennaio 2018, si è riaperta la trattativa per il comparto Istruzione e Ricerca, dopo l’avvio del 9 novembre 2017 a cui non erano seguiti altri incontri. La ripresa della trattativa è certamente anche il frutto dell’intesa politica raggiunta il 22 dicembre scorso tra MIUR e sindacati.

 

Oltre al segretario generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli, ai componenti della segreteria nazionale di categoria ed al segretario nazionale della CGIL Franco Martini, erano presenti il Presidente dell’ARAN, dott. Sergio Gasparrini, che ha presieduto la riunione, ed il dott. Rocco Pinneri, vice capo di gabinetto del MIUR.

 

La FLC CGIL ha da subito evidenziato le questioni cruciali cui deve far fronte il negoziato e ha posto con forza la necessità di un confronto serrato affinché si possa giungere al più presto alla chiusura della trattativa, stante la grande attesa della categoria dopo ben 9 anni di blocco contrattuale.

 

Innanzitutto deve essere messa in sicurezza la questione salariale, già rivendicata con forza nell’intesa del 22 dicembre: occorre rispettare l’Accordo del 30 novembre 2016 e garantire a tutti i settori del comparto gli 85 euro medi di aumento concordati. Si rende poi necessario riportare a contrattazione tutte quelle risorse che la legge ha impropriamente regolato creando non pochi problemi di gestibilità e di sperequazione fra i lavoratori: bonus, card docenti, premi scientifici. Risorse queste da finalizzare prioritariamente all’incremento dei salari tabellari.

 

Sul piano normativo e delle relazioni sindacali, la FLC CGIL ribadisce che mobilità, organizzazione del lavoro, orario, contrattazione decentrata, sanzioni disciplinari, permessi, ferie, malattie, sono tutte materie di cui il contratto si dovrà occupare, nel rispetto delle specifiche realtà rappresentate nel comparto. A questo proposito abbiamo sottolineato i tratti distintivi di scuola, università, ricerca e AFAM quali istituzioni ad alta concentrazione di intellettualità connotate da autogoverno, libertà di insegnamento e di ricerca.

 

Il Presidente dell’ARAN, dott. Gasparrini, ha sottolineato l’impegno dell’agenzia a riprendere velocemente il lavoro alla ricerca di un percorso condiviso che rapidamente possa portare al rinnovo del Contratto; dunque ha proposto un’impostazione generale del lavoro basata anche sull’esperienza maturata nella stesura del contratto sulle funzioni centrali nel rispetto delle peculiarità dei diversi settori e in particolare della Scuola in modo da stabilire velocemente quali sono le parti da modificare e quali invece possono rimanere invariate. Capitolo a parte, per il Presidente dell’ARAN, sarà quello delle relazioni sindacali e poi quello degli incrementi retributivi. L’impegno dell’ARAN è quello di costruire nei prossimi giorni un’impalcatura e un calendario che sorregga tutto questo lavoro in modo da sottoporla alle organizzazioni sindacali.

 

Il segretario generale Sinopoli ha ribadito che quello che la FLC CGIL vuole è un “buon contratto” e lo vuole tenendo conto delle specificità del comparto istruzione che ne fanno un unicum all’interno del mondo del pubblico impiego. La proposta dunque è di lavorare su una parte comune e parallelamente su quattro sezioni distinte che necessitano di momenti di discussione proprie e di delegazioni adeguate, per avere un contratto in grado di leggere la complessità dei mondi che rappresentiamo e che sia all’altezza dei cambiamenti che sono intervenuti in campo organizzativo, didattico e di ricerca. Il nodo centrale resta per noi quello del rapporto tra legge e CCNL. C’è la nostra ferma volontà di riportare nella regolamentazione del contratto tutto ciò che riguarda l’organizzazione del lavoro. Il contratto dovrà anche introiettare i grossi cambiamenti intercorsi nelle professionalità del comparto a cui deve corrispondere un incremento retributivo tabellare. L’aumento medio mensile di 85 euro non è un punto di arrivo, ma una base da cui partire. Sulle relazioni sindacali non accetteremo nessun arretramento.

 

Il presidente Gasparrini ha accolto la centralità dei due temi, quello delle relazioni sindacali e quello delle risorse e aggiornato il confronto nella mattinata di giovedì 4 gennaio. Per quanto non sia possibile definire un cronoprogramma preciso, l’ARAN prevede di poter presentare una bozza per avviare il lavoro all’inizio della prossima settimana.