classi di concorso docentiL’obiettivo è quello di svolgere le prove nella maniera più serena possibile ed è per questo motivo che alcuni USR stanno predisponendo sedi e aule anche per eventuali ricorrenti che dovessero ricevere il decreto cautelare a ridosso della prova scritta. I test sono in programma da giovedì 28 aprile a martedì 31 maggio, poi in estate gli orali. In palio oltre 60mila cattedre in tutta Italia. Per alcuni scremature minime, per altri competizione durissima. E nel 2017 serviranno ancora supplenti.

 

Una misura preventiva che permetterà anche ai docenti in possesso dei requisiti di svolgere tranquillamente le prove che, calendarizzate con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 12 aprile, non dovrebbero subire modifiche o slittamenti.

 

Ci risulta che già USR Friuli V.G.,  Piemonte, Veneto, abbiano predisposto in tal senso.

 

A Trento i decreti cautelari sono già stati ottenuti dal sindacato Anief.

 

Adesso si attende la discussione dei ricorsi da parte del Consiglio di Stato, discussione che avverrà entro la fine delle prove scritte. In caso di accoglimento, lo stesso Tar Lazio dovrà mutare il precedente orientamento negativo e ordinare all’Amministrazione la partecipazione di tutti gli esclusi, indipendentemente dalle future pronunce in merito ai ricorsi depositati dallo studio legale del sindacato.

 

Pertanto, tutti gli esclusi dovranno attendere queste pronunce, se positive, indipendentemente dalla data già calendarizzata dall’Usr per gli ammessi.

 

Il Tribunale Amministrativo Regionale di Trento ha dato l’assenso ad “accogliere la domanda di misure cautelari monocratiche” in favore dei ricorrenti e ha disposto “di ammettere, con riserva, i ricorrenti a sostenere le prove concorsuali”. Marcello Pacifico (presidente Anief): In attesa che il prossimo 19 maggio si svolga l’esame della domanda cautelare in Camera di Consiglio, i nostri ricorrenti accedono, quindi, alla prima prova del concorso bandito nella Provincia Autonoma, confermando sinora la correttezza della linea intrapresa dal nostro giovane sindacato. Anche a Trento, infatti, dopo aver già ottenuto in passato sentenze definitive su contenziosi analoghi, il sindacato Anief si è schierato al fianco dei laureati e diplomati in possesso del titolo di studio valido per l’accesso all’insegnamento, oltre che degli abilitandi esclusi, secondo noi, incautamente dalla procedura concorsuale; esattamente come è avvenuto per il concorso nazionale.

 

A Trento si aprono le porte d’accesso al concorso a cattedre per tanti docenti inizialmente esclusi: oggi il Tribunale Regionale di Trento (sezione unica) ha, infatti, deciso di “accogliere la domanda di misure cautelari monocratiche” in favore dei ricorrenti e ha disposto “di ammettere, con riserva, i ricorrenti a sostenere le prove concorsuali”.

 

Attraverso tre distinti decreti monocratici, l’ammissione agli scritti riguarda, nella fattispecie, tutti “gli aspiranti docenti laureati (o in possesso di titolo equipollente), con titolo considerato valido per l’accesso all’insegnamento per la rispettiva classe concorsuale”, i docenti precari abilitandi PAS e AFAM che stanno concludendo i percorsi formativi all’interno dei relativi corsi universitari, nonché i candidati in possesso di diploma utile all’accesso agli insegnamenti tecnico pratici “inseriti nella graduatoria d’Istituto ed in possesso del titolo idoneo per insegnare nella rispettiva classe di concorso, non abilitati”.

 

“ In attesa che il prossimo 19 maggio si svolga l’esame della domanda cautelare in Camera di Consiglio – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, i ricorrenti Anief accedono, quindi, alla prima prova del concorso, confermando sinora la correttezza della linea intrapresa dal giovane sindacato. Anche a Trento , infatti, dopo aver già ottenuto in passato sentenze definitive su contenziosi analoghi, il sindacato Anief si è posto al fianco dei laureati e diplomati in possesso del titolo di studio valido per l’accesso all’insegnamento, oltre che degli abilitandi esclusi, secondo noi, incautamente dalla procedura concorsuale esattamente come è avvenuto per il concorso nazionale.

 

Nel frattempo, i Commissari cdc A23 Italiano L2 avranno stessi titoli dei candidati. Uno dei requisiti fondamentali per presentare domanda per la partecipazione al concorso scuola docenti in veste di commissario è quello di aver svolto servizio a tempo indeterminato per almeno 5 anni (requisito che potrebbe anche venir meno se non si troveranno commissari). Ma per le classi di concorso di nuova istituzione il dm n. 96 del 23 febbraio 2016 ha dettato particolari disposizioni transitorie

 

“I presidenti delle commissioni giudicatrici dei concorsi per l’accesso ai ruoli delle classi di concorso A23-Lingua italiana per discenti di lingua straniera, sono scelti tra i professori universitari dei settori scientifico disciplinari L-LIN/01 o L-LIN/02. I membri della commissione sono scelti tra i docenti del rispettivo grado di istruzione, in possesso dei requisiti di specializzazione previsti per la partecipazione alla procedura concorsuale e con documentata esperienza nel settore”

 

Dunque i titoli per candidarsi in qualità di commissario per la classe A23 sono gli stessi che dovranno possedere i candidati. La differenza sarà costituita dall’esperienza. Occorrerebbe che in questo caso tale requisito fosse reso pubblico nei decreti di nomina delle commissioni, in modo da rendere evidente la “superiorità” dell’esaminatore rispetto al candidato.

 

D’altronde saranno molti i posti che resteranno scoperti per questa classe di concorso.

 

Ad esempio in Liguria i pretendenti sono 7, a fronte di 20 posti disponibili. Stesso gap anche per Lomabrdia, Piemonte, Calabria. Mentre in regioni come Toscana o Puglia si andrebbe in pareggio.