chiamata diretta docenti docentiGià alcuni USR hanno pubblicato l’avviso con il quale comunicano che le richieste di accesso agli atti saranno evase non più nei canonici 30 giorni, ma entro 60 giorni dalla richiesta. Docenti si sentono ostacolati nella possibilità di presentare ricorso, dal momento che nel frattempo le prove orali vengono calendarizzate.

 

“A causa dell’avvio del nuovo anno scolastico 2016/2017, delle numerose richieste di accesso agli atti concorso docenti 2016, di cui ai DD.DD.GG. 105 – 106 – 107 DEL 23/02/2016, e considerati i tempi necessari al fine di garantire il diritto senza ostacolare l’iter della procedura concorsuale ancora in atto ed il regolare svolgimento dell’azione amministrativa di questo Ufficio (Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza 04/04/2012, n. 2005), si comunica che le richieste di accesso agli atti saranno evase entro 60 gg. dalla richiesta. Si evidenzia che, ai fini di eventuale proposizione di ricorso giurisdizionale, non è indispensabile la produzione degli atti richiesti con l’accesso, in quanto il ricorso potrà essere integrato con motivi aggiunti dopo l’acquisizione di detti atti ai sensi dell’art. 43 del D. Lgs. 140/2010.”

 

L’avviso è stato pubblicato già da USR Sicilia e Puglia.

 

Vero è infatti quanto dichiarato dalle Amministrazioni, che è comunque presentare ricorso e poi integrare con motivi aggiunti in seguito all’accesso agli atti.

 

Ma quegli atti – ci spiegano i docenti, sono indispensabili proprio per decidere se presentare ricorso avverso la decisione della commissione di bloccare per molti candidati il concorso. Alcuni candidati infatti magari hanno accettato, ritenendola corretta, la valutazione della commissione, altri hanno già trovato dei macroerrori, soprattutto nell’abbinamento di compiti e codici, per cui l’accesso agli atti diventa fondamentale.

 

E più passa il tempo, riferiscono i candidati, minore la possibilità di potersi reinserire in corsa nelle prove orali calendarizzate per le prossime settimane.

 

In questo modo si dovrebbe tentare un ricorso alla cieca, senza neanche sapere i motivi per cui si contesta la mancata ammissione. L’ultima frontiera dei ricorsi, suggerita dall’Amministrazione.