Alcuni Uffici Scolastici Regionali hanno comunicato con note ufficiali la possibilità per i docenti risultati idonei ai concorsi PNRR per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado di essere immessi al ruolo in caso di rinuncia da parte dei candidati vincitori.


Tra questi, l’USR Toscana che a seguito dei numerosi reclami e delle richieste di accesso agli atti ha fornito spiegazioni sui criteri utilizzati nella compilazione delle graduatorie di merito, formulate tenendo conto unicamente dei vincitori e non degli idonei.

Concorsi docenti PNRR: idonei assunti in caso di rinuncia dei vincitori

Per i docenti risultati idonei ai concorsi PNRR per la scuola dell’infanzia primaria e secondaria di primo e secondo grado c’è ancora la possibilità di essere immessi al ruolo ed essere assunti. In alcune province, gli Uffici scolastici Regionali hanno ufficialmente comunicato che, in caso di rinuncia da parte dei candidati vincitori, i docenti risultati idonei potranno essere “ripescati” e inseriti nelle graduatorie dei vincitori.

Tra gli USR che in questi giorni hanno ufficialmente confermato questa possibilità c’è l’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana che, con una nota del 19 settembre, ha fornito spiegazioni ai numerosi docenti idonei rimasti esclusi dalle immissioni al ruolo e chiarito i criteri utilizzati nella compilazione delle graduatorie di merito.

La nota riporta quanto stabilito dagli art. 9 del bando di concorso D.D. n. 2575/2023 (per la scuola secondaria di primo e secondo grado) e del bando di concorso D.D. n. 2576/2023 (per la scuola di infanzia e primaria) che stabilisce le modalità di compilazione delle graduatorie di merito regionali.  “La commissione giudicatrice, a seguito degli esiti della prova scritta, della prova orale e della valutazione dei titoli, procede alla compilazione delle graduatorie di merito regionali distinte per classe di concorso e tipologia di posto. La graduatoria dei vincitori, per ogni classe di concorso e per il sostegno, è compilata sulla base della somma dei punteggi riportati nelle prove di cui agli articoli 6 e 7 e nella valutazione dei titoli, effettuata per i soli candidati che abbiano superato tutte le prove previste.

La predetta graduatoria è composta da un numero di soggetti pari, al massimo, ai posti previsti dal bando di concorso, fatta salva la successiva integrazione, nel limite dei posti banditi, della graduatoria nella misura delle eventuali rinunce all’immissione in ruolo successivamente intervenute, con i candidati che hanno raggiunto almeno il punteggio minimo previsto per il superamento delle prove concorsuali. La graduatoria è redatta tenendo conto delle quote di riserva di cui all’articolo 13, commi 9 e 10, del Decreto ministeriale”

La normativa citata nella nota descrive il criterio adottato nella compilazione delle graduatorie di merito regionali: queste sono composte esclusivamente dai candidati vincitori e non dagli idonei. In caso di rinuncia da parte dei vincitori i candidarti idonei possono essere ripescati e immessi in ruolo, nei limiti dei posti banditi dalla procedura concorsuale.

Una possibilità che soddisfa molto parzialmente – secondo Marcello Pacifico, Presidente nazionale ANIEF Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori “perché riguarda una stretta cerchia di candidati idonei e lascia fuori la maggior parte di coloro che pur avendo dimostrato, con il concorso a prove, la loro abilità all’insegnamento rimangono fuori da tutto –  Il malcontento per la totale mancata considerazione per chi è risultato idoneo è altissimo” . Un criterio di selezione ritenuto “illogico e discriminante – che disperde le professionalità selezionate dallo Stato per poi chiamare in cattedra precari”.

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Fonte: articolo di Martina Pietrograzia