Il mese di ottobre è stato caratterizzato dal ritardo nella pubblicazione dei cedolini relativi allo stipendio dello stesso mese, ma alcuni fra il personale docente e ATA lamentano il ritardo di pagamenti arretrati: ecco a chi rivolgersi.
Neoassunti a.s. 2016/17 e neoassunti a.s. 2015/16 che hanno differito presa di servizio al 1° settembre 2016
In questo caso le segreterie hanno fatto i salti mortali per assicurare lo stipendio già dal mese di settembre.
Si può verificare però che docenti assunti dopo il 15 settembre non abbiano ancora ricevuto lo stipendio
Supplenze brevi
In questo caso, dall’a.s. 2016/17 cambia la modalità di retribuzione. Lo stipendio sarà accreditato max entro 30 giorni dal mese successivo allo svolgimento del servizio. Naturalmente il sistema è ancora in rodaggio, attendiamo gli esiti di questo mese per chi ha lavorato già a settembre.
Docenti che hanno avuto proroga contratto dal 30 giugno al 31 agosto 2016
In questo caso alcuni docenti non hanno ancora ricevute gli emolumenti per i mesi di luglio e agosto. Una situazione non generalizzata, ma sicuramente fastidiosa per i diretti interessati e per le segreterie che non riescono a venire a capo dell’inghippo.
Esami di Stato
I pagamenti avvengono a scaglioni, per cui chi non rientra nel pagamento neanche ad ottobre probabilmente dovrà attendere ancora novembre, mese con il quale di solito si chiude la partita Esami di Stato.
Ferie non godute
Le ferie dei docenti con contratti per supplenza breve o fino al 30/6 sono monetizzate solo nella misura data dai giorni di ferie spettanti, detratti quelli di sospensione delle lezioni compresi nel periodo contrattuale. Di solito i pochi giorni spettanti sono retribuiti tra ottobre e gennaio.
Contro tale decurtazione lavorano i sindacati
TFR
La liquidazione del TFR, per i contratti cessati il 30 giugno 2016, avverrà non prima di 12 mesi dalla scadenza del contratto
A chi rivolgersi
Per ricevere info su mancati pagamenti, il primo interlocutore è la segeteria scolastica.
In alternativa è possibile rivolgesi alla ragioneria territoriale della vostra provincia.
L’indirizzo è specificato anche nel cedolino dello stipendio.