Il MIUR proroga la restituzione delle somme residue non spese relative al 2016/2017. Andranno ad aggiungersi a quelle già erogate per il 2017/2018. Un sistema che va cambiato.
Apparso nella serata del 31 ottobre sul sito dedicato un comunicato di poche righe con il quale il MIUR informa che “per consentire il completamento delle procedure informatiche ancora in corso per il controllo dei dati amministrativi e contabili delle somme non spese nei precedenti anni scolastici, sarà possibile visualizzare tali importi (o i bonus non validati) a partire dai primi giorni del mese di dicembre, ed utilizzarli durante il corrente anno scolastico”.
La data per il ri-accreditamento era precedentemente fissata per la fine del mese. Mentre non si mette in discussione l’attendibilità dell’assegnazione, perché è il DPCM del 28 novembre 2016 che lo prevede, lascia perplessi la modalità con cui viene governata l’intera operazione da parte del MIUR.
Sulla questione, insieme agli altri sindacati abbiamo chiesto, da tempo, un incontro di chiarimento rimasto senza alcun riscontro fino a pochi giorni fa, quando è pervenuta la convocazione per una riunione che si terrà il prossimo lunedì 6 novembre.
Da parte nostra sarà l’occasione per ribadire, ancora una volta, che il sistema non funziona: come FLC CGIL continuiamo a sostenere che l’erogazione diretta del bonus 500 euro per l’aggiornamento, oltre ad avere il contorno di forte discriminazione già ampiamente rivendicato, per l’esclusione di precari, personale ATA ed educativo (questi ultimi pur destinatari di una sentenza positiva del TAR Lazio), si sta attuando secondo logiche ben lontane dagli obiettivi attesi dell’iniziativa, gestito, com’è, in modo unilaterale dall’amministrazione, con procedure complicate che non danno garanzia di esercizio, né di utilizzo consono.
Tutta la materia-formazione e le relative risorse devono tornare al confronto contrattuale e non possono essere sottratte all’analisi complessiva del contesto lavorativo che si va ad affrontare, perché strettamente connesse all’aspetto dello sviluppo e della valorizzazione di ciascuna professionalità operante nella scuola, siano essi docenti, educatori o ATA.
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