A salvare le assunzioni in ruolo a settembre 2015 saranno le nomine giuridiche. Ormai è quasi certo, dato che sì, si vogliono salvare le promesse 100.000 immissioni in ruolo, ma difficilmente ci sono i tempi tecnici per poter avere tutti gli insegnanti in cattedra il 1° settembre.
A confermarlo sono fonti del Senato. Poichè sono pressoché scaduti i tempi tecnici, in cattedra a settembre potrebbero non esserci tutti i 100 mila nuovi assunti. Ma in ogni caso tutti avranno garantito fin da subito lo status giuridico, per poi ricevere l’incarico ad anno in corso.
Una notizia che certo non coglie impreparati i lettori di Orizzonte Scuola, dato che avevamo previsto tale eventualità già qualche settimana fa (solo chi non conosce le procedure per l’avvio di un nuovo anno scolastico avrebbe potuto pensare di poter ancora realizzare il tutto per il 1° settembre 2015).
Un anno scolastico, il 2015/16 che sarà particolamente complesso, ma che potrebbe vedere l’ingresso a tempo indeterminato di più di centomila nuovi insegnanti.
Le modalità sono ancora da definire, veranno presentate nel maxiemendamento al quale sono al lavoro i due relatori del provvedimento, Francesca Puglisi (pd) e Franco Conte (Ap), e sul quale certo si ripongono le speranze di molte categorie interessate.
A partire dai docenti della II fascia delle graduatorie di istituto (concorso?), senza trascurare i cosiddetti “idonei” del concorso 2012, o coloro che sono ancora inseriti nelle graduatorie di merito dei concorsi precedenti a quello del 2012. Ma non meno importanti le rivendicazioni da parte dei docenti di ruolo, immobilizzati in province lontane dalla propria residenza, o speranzosi di poter trovare una sistemazione più stabile.
Vediamo se il maximendamento sarà equilibrare le posizioni o ancora una volta lascerà per strada molti delusi.
Conferme anche dal quotidiano Repubblica che riporta quanto già affermato dalla nostra redazione. C’è il piano per portare metà assunzioni al prossimo anno.
Ma dal 2015 ci sarà la nomina giuridica, in pratica i docenti saranno assunti nel 2015, ma lavoreranno dal 2016. Ciò comporterà vantaggi ai fini della ricostruzione di carriera e pensionistici.
Nel 2015/16, sarà dunque necessario ricorrere ancora alle supplenze per coprire tutti i posti vacanti a seguito del rinvio delle assunzioni, che ammonteranno a circa 50mila. A questa cifra bisognerà aggiungere anche le supplenze derivanti dalla mancata copertura delle cattedre con le assunzioni.
Come anticipato dalla nostra redazione, slitterà anche l’istituzione degli albi territoriali e la possibilità per i dirigenti di chiamare i docenti.
Quindi, a settembre 2015 i docenti saranno assunti secondo le nuove regole, dal 2016, per le sedi definitive, si utilizzeranno gli albi.
Si tratta ancora di ipotesi sulle quali si sta lavorando alacremente e che saranno presentate alla minoranza PD.
Possibile anche il ricorso alla fiducia, come anticipato dallo stesso premier.
Le notizie sono caotiche, abbiamo cercato di raccoglierne quante più possibile e selezionarle. Il confronto sulla riforma va verso una conclusione.
E’ possibile che se non si riuscirà a trovare una mediazione, si porrà la fiducia ad un maxiemendamento.
Cosa contiene?
Si tratta ancora di indiscrezioni, quindi da prendere con le pinze.
All’interno ci sarebbero:
- una misura per aumentare la collegialità per la realizzazione dei POF triennali
- una misura che escluda genitori e studenti dal comitato di valutazione
- un piano assunzionale pluriennale da estendere coinvolgendo PAS, TFA, SFP o comunque con servizio pregresso (le voci di danno ancora in trattativa)
- in forse l’inserimento del limite triennale degli incarichi dirigenziali.
Nessuna modifica a quanto apprendiamo al limite per i dirigenti di scegliere i docenti delle scuole.