Buona Scuola: ecco i programmi del nuovo Governo per superarla. Anche se le priorità dichiarate restano Diplomati Magistrale e Rinnovo Contratto del Comparto Scuola. Ecco i dettagli.
Le prime modifiche alla Buona Scuola arriveranno dopo l’estate, in corrispondenza dell’avvio del nuovo anno scolastico. Lo ha fatto intendere il neo ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano, a margine di un convegno alla Banca d’Italia sul bicentenario della nascita di Francesco De Sanctis.
La Buona Scuola rimarrà e se possibile, verrà migliorata. Dopo Giuseppe Conte, anche il Ministro Bussetti conferma questa linea di pensiero e va avanti con il suo lavoro che si annuncia gravoso per le decisioni che dovrà assumere nelle prossime settimane.
Il nuovo parametro di azione, decisamente meno energica e radicale, è stata ribadita dalla Lega. La quale in campagna elettorale non era stata meno tenera del M5S verso la L.107/15.
I programmi
Sulle novità da apportare alla Legge 107/15, il titolare del Miur ha assicurato: “Agiremo di conseguenza: ci stiamo organizzando per verificare gli aspetti che consentiranno di migliorare la scuola. Questo è un periodo di stasi dal punto di vista didattico, ne approfittiamo per essere pronti a settembre”.
Quali punti si andranno a toccare, però, non è ancora chiaro: è probabile che si agisca subito su chiamata diretta e alternanza scuola-lavoro. Il resto è da vedere.
In questo quadro di insieme, risulta difficile parlare ancora di smantellamento della Buona Scuola. L’impianto rimane, seppure migliorabile.
«Agiremo di conseguenza: ci stiamo organizzando per verificare gli aspetti che consentiranno di migliorare la scuola. Questo è un periodo di stasi dal punto di vista didattico, ne approfittiamo per essere pronti a settembre».
Questa la risposta di Bussetti a chi gli chiede che fine farà la Buona Scuola.
Diplomati Magistrale e Rinnovo Contratto
Su questi argomenti invece? Sui diplomati magistrale allo studio un decreto in cui far confluire le categorie dei docenti interessati, i diplomati magistrale da una parte (in Valle d’Aosta sono già scattati i primi licenziamenti) e i laureati in Scienze della formazione primaria. Quali punteggi attribuire, quale tipologia di concorso proporre, come organizzare le immissioni in ruolo? Tutte le ipotesi sono ancora allo studio.
Sul rinnovo contrattuale, invece, sebbene gli aumenti non siano stati ancora percepiti (saranno nella busta paga da giugno), è necessario rinnovare il contratto per evitare che gli stipendi, a partire dal 1° gennaio 2019, possa essere decurtato dell’elemento perequativo.