Dal Ministero dell’Istruzione una nuova bozza di contratto per regolare la mobilità, con qualche apertura per superare i passaggi irrazionali della legge 107/15. L’impegno dei sindacati scuola uniti su equità e trasparenza nell’attribuzione della sede scolastica ai docenti.
Facendo seguito agli impegni assunti dal Capo di Gabinetto del Ministro nell’incontro del 23 dicembre scorso nella serata del 28 dicembre c’è stato un ulteriore approfondimento presso il Gabinetto del Ministro alla presenza anche del capo Dipartimento e del Direttore generale del personale, sempre sui punti politici preliminari posti unitariamente dai sindacati sulla mobilità
La posizione del MIUR
Nella sua introduzione il vice capo di Gabinetto dott. Rocco Pinneri ha esposto preliminarmente ai sindacati quelli che sono i “paletti vincolanti” per il MIUR sulla mobilità a seguito dell’entrata in vigore della legge 107/15 e quali gli spazi di agibilità nella trattativa per il rinnovo del contratto al fine di acquisire regole quanto più condivise.
I paletti
- Tempi contingentati per raggiungere un accordo (massimo entro gennaio)
- Costituzione degli ambiti territoriali sin dal prossimo anno 2016-2017 in quanto voluti dal legislatore come elemento di cambiamento del sistema scolastico
- Superamento per via contrattuale di alcune rigidità introdotte dalla legge 107/15 che creano disparità di trattamento tra i docenti.
Le aperture del MIUR
- Presentazione ai sindacati di una nuova bozza di contratto sulla mobilità per avviare la trattativa con presupposti diversi rispetto a quella di inizio dicembre
- Massima disponibilità ad attuare in modo ragionevole la legge 107/15 per gli aspetti connessi alla mobilità
- Massima disponibilità ad evitare ogni possibile “iniquità” nell’interpretazione/lettura sempre della legge.
Alcune anticipazioni. Consentire la mobilità su sede (e non solo su ambito come previsto precedentemente) in fase provinciale non solo ai neo assunti in fase Zero e A (come prevede la legge), ma anche a tutti i docenti già titolari in provincia che desiderano cambiare scuola di titolarità. Quindi potranno presentare domanda, continuando ad indicare le singole scuole, tutti i i docenti già di ruolo prima della legge 107 che lo vorranno, in aggiunta a coloro che, in esubero o DOS, intendono acquisire una titolarità di scuola o rientrare nella ex scuola di titolarità se trasferiti come perdenti, posto negli ultimi 8 anni, cosi come prevede il vecchio contratto.
La posizione della FLC CGIL
Il fatto che il MIUR ritiri la primitiva bozza di CCNI sulla mobilità per presentare un testo più “avanzato” è un dato apprezzabile, rispetto alla precedente intransigenza che aveva creato una situazione di stallo e bloccato la trattativa.
Abbiamo ribadito, ancora un volta, la nostra contrarietà alla chiamata diretta dei docenti, tramite ambito, da parte dei dirigenti scolastici. L’amministrazione deve assumere esplicitamente nel contratto sulla mobilità l’impegno a definire consensualmente e contrattualmente, ancorché in sequenza successiva vista l’emergenza dei tempi rapidi, i criteri in base ai quali sarà fatta la successiva assegnazione di questi docenti dagli ambiti alle singole scuole. È inaccettabile, perché lesiva dell’obbligo costituzionale in capo alla pubblica amministrazione di “buona amministrazione ed imparzialità”, l’assenza di massima trasparenza, oggettività, misurabilità e condivisione nel procedere per tale passaggio. Quindi gli ambiti territoriali non possono essere un semplice elenco nominativo, ma una graduatoria da cui attingere, con criteri oggettivi, i docenti di cui la scuola ha bisogno in base alle esigenze deliberate nel POF triennale. Attuare gli ambiti (come entità geografica o amministrativa) è possibile, ma a condizione di non mettere in moto meccanismi di discrezionalità di scelta da parte dell’amministrazione.
La FLC ha poi chiesto che, prima della riapertura del confronto sulla mobilità (da concludere in fretta), ci sia un incontro preliminare sulle linee generali per la costituzione del prossimo organico dell’autonomia nelle singole scuole e nei futuri ambiti territoriali. Infine si è ribadita l’esigenza del superamento, per tutti, del blocco triennale nella mobilità straordinaria tra ambiti territoriali di province diverse, fermo restando le precedenze previste dalla stessa legge.
Gli impegni del MIUR
Il MIUR si è impegnato a riconvocare i sindacati nella giornata dell’8 gennaio 2016, previo invio di una nuova bozza di contratto che recepisca i passi avanti annunciati e ad illustrare, in apertura di incontro, le linee guida per la definizione dei prossimi organici. Rispetto alla richiesta specifica avanzata dalla FLC di assumere impegno a convenire i criteri per l’utilizzo dei docenti titolari sugli ambiti nelle singole scuole, il vice capo di gabinetto ha dichiarato la disponibilità dell’amministrazione a valutare la richiesta e ricercare forme compatibili affinché tale impegno sia richiamato nel contratto sulla mobilità.
Conclusione
La FLC CGIL, in conclusione, si è riservata di valutare gli avanzamenti emersi nell’incontro e le modalità con cui gli stessi troveranno attuazione nel nuovo testo che proporrà l’amministrazione. Si è poi dichiarata disponibile ad attivare un proficuo e rapido confronto, auspicando il raggiungimento di un consenso utile alla sottoscrizione del prossimo contratto sulla mobilità, ma resta ferma la nostra posizione di netta contrarietà alla chiamata diretta. Il passaggio del docente dall’ambito alla scuola deve avvenire con modalità oggettive da individuare in contrattazione e non su base discrezionale da parte dei dirigenti. Questo è un principio non negoziabile.