“Sono trascorse due settimane dall’incontro al Miur sul comitato di valutazione del merito, conclusosi con l’abbandono del tavolo da parte dei sindacati, e dal ministero non è ancora giunto alcun segnale di apertura rispetto alle criticità che la Gilda degli Insegnanti ha posto in evidenza. A questo punto, appare evidente che le uniche strade da intraprendere consistono nella raccolta delle firme per il referendum abrogativo e nella modifica della legge 107/2015 attraverso la procedura parlamentare”. A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.
“La riforma, come abbiamo ribadito più volte, affida ai dirigenti scolastici poteri discrezionali che non miglioreranno affatto la qualità dell’insegnamento e, invece, alimenteranno ampi contenziosi all’interno delle scuole. Il bonus da assegnare ai docenti cosiddetti meritevoli si configura come una retribuzione accessoria e, come tale, deve costituire oggetto di contrattazione. La legge 107, istituendo il comitato di valutazione che il Miur insiste nel considerare un collegio imperfetto, è in contrasto con la precedente normativa sul salario accessorio (leggi 165/2001 e 150/2009) e su questo stiamo predisponendo ricorsi attraverso il nostro ufficio legale”.