All’interno dell’ultimo messaggio dell’INPS in materia di bonus “una tantum” 200 euro troviamo indicazioni utili per collaboratori, assegnisti e dottorandi di ricerca.
Il decreto Aiuti-ter, convertito con la legge 17 novembre 2022, n. 175, ha previsto infatti il riconoscimento dell’indennità una tantum, anche per i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co), per i dottorandi e per gli assegnisti di ricerca.
Scopriamo dunque quali sono i chiarimenti che l’Istituto di Previdenza ha fornito sull’argomento.
Bonus 200 euro: chiarimenti per collaboratori, assegnisti e dottorandi di ricerca
L’INPS pertanto, tramite il messaggio 635/2023, ha reso noto che procederà al pagamento delle indennità di 200 e di 150 euro ai collaboratori, ai dottorandi e agli assegnisti di ricerca, anche in assenza della formale iscrizione, da parte degli stessi, alla Gestione separata.
Valgono tuttavia i seguenti requisiti:
- il reddito derivante dai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, dai dottorati e assegni di ricerca non deve essere superiore a 35.000 euro con riferimento all’anno 2021
- contratti attivi alla data del 18 maggio 2022
- non essere titolari di trattamenti pensionistici in genere
- non essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie
- e infine non essere già titolari dell’indennità una tantum in qualità di lavoratore dipendente.
Ovviamente l’INPS si riserva di verificare che i soggetti richiedenti le indennità siano in possesso di tutti i requisiti, compreso quello della iscrizione, seppur non formale, alla Gestione separata.
Questo poiché, in base a quanto ha riportato l’INPS “è emerso che un numero considerevole di collaboratori, assegnisti e dottorandi non risultava aver formalizzato l’iscrizione alla Gestione Separata prevista dalla legge, pur rinvenendosi negli archivi della medesima gestione i dati forniti dai committenti relativi al periodo di attività svolta dagli stessi.” Molte domande di fruizione del bonus erano infatti stare respinte per questo motivo.
L’Istituto sta dunque procedendo al riesame d’ufficio delle domande respinte in tal senso.
Il testo completo del messaggio dell’INPS
Potete consultare qui di seguito il documento completo.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it