Beffa Bonus 200 euro insegnantiBeffa per gli insegnanti: a causa di un dettaglio tecnico, migliaia di docenti dovranno restituire il Bonus 200 euro. Ecco nel dettaglio.


Beffa Bonus 200 euro insegnanti: migliaia di insegnanti dovranno restituire il Bonus 200 euro, erogato dal Governo Draghi ai lavoratori dipendenti.

Il Bonus era stato pensato come contributo per aiutare i cittadini contro il caro-vita e il rincaro dei prezzi, erogato a diverse fasce di lavoratori dipendenti, tra i quali figuravano gli insegnanti.

Ma a causa dell’erogazione degli arretrati al comparto scuola, migliaia di docenti dovranno restituire il Bonus.
Ecco cosa succede.

Beffa Bonus 200 euro insegnanti: i motivi della restituzione

Il Bonus 200 euro, istituito dal Governo Draghi, prevedeva l’erogazione del contributo a tutti i lavoratori dipendenti con un reddito annuo fino a 35’000 euro lordi.

Alcune categorie di lavoratori, tra le quali troviamo gli insegnanti, hanno ricevuto, lo scorso dicembre, gli arretrati in busta paga, previsti dal contratto già scaduto. Molti di questi hanno, così, superato il limite del reddito e dovranno restituire i 200 euro del Bonus.

Secondo le stime, saranno circa 100’000 i lavoratori scolastici che dovranno restituire il Bonus: sono coinvolti i dipendenti con uno stipendio annuale intorno ai 33’000-34’000 euro che, a causa degli arretrati, è aumentato e li ha tagliati fuori dai requisiti previsti dal Bonus.

Il Bonus 200 euro dovrà essere, quindi, restituito a rate dai dipendenti che hanno superato i limiti reddituali indicati nei requisiti.

Beffa Bonus 200 euro insegnanti: la posizione dei sindacati

Le organizzazioni sindacali hanno criticato la decisione del Governo e hanno chiesto un cambiamento.

Secondo la segretaria nazionale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci, la politica dei bonus è “asfittica” e c’è bisogno di superarla. Barbacci ha, inoltre, evidenziato la particolare attesa per il Bonus: un segnale di allarme che indica stipendi fin troppo bassi per il personale scolastico.

Anche Anna Maria Santoro, segretaria nazionale della Flc Cgil, è d’accordo sul fatto che la gestione del Bonus sia stata controversa e problematica. Secondo l’esponente sindacale, una volta che è stato dato il Bonus, non può essere assolutamente tolto, poiché non è chiaro il motivo della sottrazione dei soldi.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it