Come ogni anno da quando è iniziata la pandemia la riapertura della scuola in rapporto al rischio contagi da Covid fa discutere: e il 2023 non fa eccezione, solo che adesso l’idea e di non ricorrere a priori a mascherine e a Dad.
Allo stato attuale assistiamo a una risalita, seppur contenuta, dei contagi con la nuova variante EG.5, denominata Eris, che raggiunge il 43,5% dei casi. Si tratta di una nuova variante che appare più resistente e con una maggiore capacità di sfuggire alle difese anticorpali.
Anche per questo motivo lo scorso 8 settembre, il Ministero della Salute ha pubblicato una nuova circolare Covid, firmata dal direttore della prevenzione Francesco Vaia. In questa dichiarazione, il direttore offre chiarezza sulle misure da adottare in questo particolare momento storico.
Ma se parliamo di scuola qual è la situazione attuale? Lo stesso direttore Vaia, in una recente intervista al TG1, ha fatto il punto escludendo per il momento misure contenitive più drastiche.
Scuola e Covid nel 2023: no a mascherine e Dad?
Nell’intervista ha discusso delle misure potenziali per contrastare la diffusione del Covid nelle scuole.
Vaia afferma: “Dobbiamo assolutamente evitare un ritorno alle mascherine e alla Dad (Didattica a Distanza), e per raggiungere questo obiettivo, abbiamo istituito un tavolo interdisciplinare per valutare insieme le misure da adottare al fine di garantire serenità agli studenti, al personale scolastico e alle famiglie a casa“.
Inoltre, il direttore aggiunge: “Dai primi dati a nostra disposizione, osserviamo un aumento dei casi abbastanza contenuto, ben al di sotto delle preoccupazioni iniziali, sia in termini percentuali che assoluti“.
Il governo sembra comunque determinato a non entrare in contraddizione con le sue politiche di apertura, specialmente quando il virus sembra essere meno letale rispetto ai momenti critici della pandemia. Tuttavia, sorge una crescente preoccupazione per la sicurezza degli studenti più vulnerabili nelle scuole.
Per questo motivo le Regioni stanno attivamente pianificando la distribuzione del vaccino, che verrà somministrato insieme al vaccino antinfluenzale a categorie raccomandate in via prioritaria. Queste categorie includono persone di età superiore ai 60 anni, individui fragili di tutte le età a partire dai 6 mesi, ospiti di residenze per anziani, donne in gravidanza e operatori sanitari.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it